Wat Tambor

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Il soggetto di questa voce è apparso nell'era dell'ascesa dell'Impero.
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Wat Tambor
Informazioni biografiche
Pianeta d'origine

Skako

Morte

19 BBY, Mustafar

Descrizione fisica
Razza

Skakoano

Sesso

Maschio

Altezza

193 cm

Occhi

Neri

Informazioni storiche e politiche
Epoche

Era dell'ascesa dell'Impero

Affiliazione

Wat Tambor fu un importante industriale galattico ai tempi delle Guerre dei Cloni, in quanto a capo della Tecno Unione, nonché uno dei fondatori della Confederazione dei Sistemi Indipendenti, che si scisse dalla Repubblica Galattica e la combatté nel devastante conflitto galattico. Era inoltre detentore del titolo onorifico di Emiro. Come tutti gli Skakoani che lasciavano il proprio mondo natio, entrando a contatto con forze di gravità molto più basse di quelle di Skako, indossava una tuta pressurizzata skakoana.

Biografia

Inizi di carriera

Wat Tambor era rampollo del clan Crimlin, una delle tante famiglie di Skakoa. Per il suo popolo, egli era un pioniere: non solo fu tra i primi Skakoani a lasciare il pianeta, ma fu anche l'inventore delle tute pressurizzate che avrebbero permesso a quelli della sua specie di viaggiare per tutta la Galassia senza problemi.

Riconosciuto per le sue qualità tecnologiche, Tambor cominciò la sua carriera su Metalorn, come ricercatore e ingegnere della Tecno Unione, e guadagnò fin da subito molti soldi, divenendo piuttosto ricco. In particolare, Tambor era attivo all'interno della Baktoid Armor Workshop, una delle compagnie che formavano l'Unione.

Ad un certo punto, Tambor fu eletto Senatore della Tecno Unione presso il Senato Galattico. Quando il Cancelliere Supremo Finis Valorum propose la tassazione delle rotte commerciali dell'Orlo Esterno, Tambor, assieme a molti altri Senatori da compagnie commerciali che avevano molto da guadagnare dalla Zona Franca, vi si oppose attivamente. Prese parte al summit commerciale di Eriadu, che si concluse tuttavia con una tragedia quando gran parte del Direttorato della Federazione dei Mercanti venne massacrato.

A capo della Tecno Unione

Qualche tempo dopo, Tambor divenne uno dei direttori della Baktoid Armor Workshop; da ciò non gli ci volle molto per divenire il Soprintendente dell'intera Tecno Unione. Grazie a ciò, Tambor ebbe accesso anche a vaste porzioni di altre compagnie galattiche, quali la Haor Chall Engineering (che controllava quasi interamente), la Republic Sienar Systems e la Kuat Systems Engineering. Con lo scioglimento della Baktoid, a causa del suo coinvolgimento nel blocco di Naboo, Tambor divenne anche un importante azionista delle due compagnie che ne emersero: la Baktoid Combat Automata e la Baktoid Fleet Ordnance.

In questo periodo, comunque, Tambor comprese che la sua reale fonte di ricchezza stava con il Movimento Separatista che stava venendo formato dal Conte Dooku e che aveva tra i suoi primi componenti la stessa Federazione dei Mercanti. La Tecno Unione fornì ai Separatisti alcune fabbriche nell'Orlo Interno per produrre una nuova armata di droidi da guerra, inoltre finanziò le strutture separatiste su pianeti quali Geonosis. Pur permettendo le ispezioni governative nelle proprie fabbriche per non destare sospetti, Tambor non esitò a fare eliminare fisicamente coloro che minacciarono di scoprire il suo coinvolgimento, come il Senatore Lanus Wrede.

Tambor fu sicuramente il leader separatista meno evidente nel periodo della crisi che precedette il conflitto. Finanziatore del Movimento Assistenza Rifugiati e apertamente favorevole a restrizioni al libero commercio, ciò gli permise di mantenere intatte le proprie strutture nell'Orlo Interno e nel Nucleo Profondo, che si sarebbero poi rivelate molto importanti per i Separatisti.

Le Guerre dei Cloni

Wat Tambor su Geonosis.

Nel 22 BBY, Tambor si recò su Geonosis insieme agli altri capi separatisti e qui firmò il trattato che diede vita alla Confederazione dei Sistemi Indipendenti. Fu inoltre, insieme a San Hill, la mente dietro la "cyborgizzazione" del Generale Grievous.

Nel corso delle Guerre dei Cloni che derivarono dalla nascita della CSI, Tambor tentò di sabotare gli approvigionamenti di munizioni della Repubblica. Quindi contattò Lorca Oviedo, Direttore della Oviedo Engineering, cui propose un accordo per beneficiare tanto la Oviedo Engineering quanto la CSI tramite il sabotaggio delle munizioni. Tuttavia, un commando clone riuscì a catturare Oviedo e a riportarlo su Coruscant, anche se il Direttore morì prima di poter affrontare un processo o un interrogatorio.

Poco dopo, Tambor ideò un metodo per contrastare il grande vantaggio dei Jedi. Progettò dunque il droide da battaglia in cortosis C-B3, piuttosto simile al super droide da battaglia B2, ma con una lega in cortosis che gli avrebbe permesso di resistere alle spade laser. Le industrie dell'Unione su Metalorn si misero subito all'opera e furono in grado di produrre con successo i primi C-B3, che vennero poi impiegati da Dooku in un'incursione nel Tempio Jedi. Il Consiglio Jedi pose la distruzione dei C-B3 all'apice delle sue priorità. Anakin Skywalker riuscì ad infiltrarsi su Metalorn e ad annientare le fabbriche che li producevano, arrestando lo stesso Tambor (dopo averlo privato di un occhio in combattimento), che venne rinchiuso su Delrian.

Fortunatamente per i Separatisti, la prigione di Delrian era controllata da uomini della Gilda Commerciale, che riuscirono a liberare Tambor molto presto. Tuttavia, il Soprintendente dovette rinunciare alla copertura che finora aveva mantenuto per sé e per la Tecno Unione, nonché ai preziosi droidi in cortosis.

Successivamente, Wat Tambor e Shu Mai vennero inviati a rappresentare il Consiglio Separatista ai colloqui con la Regina Miraj Scintel di Zygerria, che era appena entrata nella Confederazione. Quando Obi-Wan Kenobi, Anakin Skywalker e Ahsoka Tano emersero dalla folla e attaccarono le forze separatiste, Tambor, temendo nuovamente l'arresto, si diede alla fuga.

Nonostante l'entrata nella CSI, Tambor era pur sempre un uomo d'affari in concorrenza con gli altri membri del Consiglio Separatista. Infatti egli continuò le sue attività illecite anche ai danni dei suoi stessi alleati, arrivando perfino a spiare costantemente i movimenti di Passel Argente, capo dell'Alleanza Corporativa.

L'occupazione di Ryloth

Tambor viene arrestato da Mace Windu su Ryloth.

Grazie allo spionaggio su Argente, Wat Tambor venne a conoscenza delle immense ricchezze presenti sul pianeta Ryloth, un mondo lealista il cui Senatore, Orn Free Taa, era molto vicino al Cancelliere Palpatine. Tambor vide l'occasione di aumentare il proprio prestigio e il proprio patrimonio: lanciò un grande attacco contro il pianeta, conquistandolo senza troppe difficoltà, quindi insediò nella capitale, Lessu, e schiavizzò la popolazione twi'lek, ponendola sotto un regime brutale e oppressore.

L'importanza di Ryloth tuttavia era percepita anche dalla Repubblica, che per diverso tempo si adoperò per elaborare un piano di riconquista. Alla fine, una grande forza da battaglia repubblicana, al comando di Mace Windu e Obi-Wan Kenobi, attaccò Ryloth, riuscendo a spezzare il blocco navale intorno al pianeta e a sbarcare, conquistando alcune città.

Dooku, temendo la perdita delle ricchezze del pianeta, contattò Tambor e gli ordinò di lasciare Ryloth con quanto più materiale possibile, quindi gli comandò di lasciare dietro di sé solo morte e rovina. Tambor ordinò quindi a squadriglie di bombardieri di cominciare a distruggere le città del pianeta, ma Windu riuscì ad allearsi alla resistenza anti-separatista twi'lek e ad attaccare in forze la capitale planetaria, Lessu. Tambor era sul punto di lasciare il pianeta quando Windu entrò in città; il droide tattico dell'Emiro, TA-175, salì sul suo shuttle e fuggì, lasciando il suo padrone a terra. Liberata Lessu, Windu arrestò Wat Tambor, il quale non poté fare altro che arrendersi.

Xagobah

Tambor e Grievous su Xagobah.

Verso la fine della guerra, Dooku assegnò a Tambor il comando di una delle ultime cittadelle separatiste: Xagobah. Qui, l'Emiro si trincerò in una cittadella pesantemente fortificata, da dove governò il pianeta come un dittatore senza scrupoli. Come i Separatisti ben sapevano, la Repubblica stava organizzando un attacco contro il pianeta, ma questa non era la preoccupazione principale di Tambor: alcuni Senatori avevano posto alte taglie sulle teste dei membri del Consiglio Separatista e quella sull'Emiro era stata affidata a Boba Fett.

Fett riuscì ad infiltrarsi nella fortezza nel bel mezzo dell'attacco repubblicano, quindi affrontò Tambor. Questi si difese da solo, ma alla fine fu costretto a richiedere l'intervento di Grievous, che dovette così abbandonare la battaglia per proteggerlo. Con il pianeta oramai perso, Tambor si diede alla fuga; Fett lo inseguì addirittura nello spazio, dove però fu costretto a rinunciare a seguito di uno scontro con Asajj Ventress.

Una tetra profezia

La morte dell'Emiro.

Poco prima della fine delle Guerre dei Cloni, Tambor venne invitato a visitare i Colli del Potere su Skako, un luogo sacro nel quale risiedevano gli Anziani. Questo era un onore riservato a pochi e quindi Tambor accettò di buon grado. L'Anziano Clongor, esaminando il suo occhio reciso, gli diede il compito di recuperare l'Occhio dei Ciclopi Albini, affermando che ciò gli avrebbe rivelato il suo futuro. L'Emiro intraprese la missione e la portò a termine con successo: "indossato" l'Occhio mistico, ebbe una misteriosa visione, nella quale percepì la propria morte su Mustafar. Spaventato, ma piuttosto scettico, Tambor lasciò perdere.

Tornato su Utapau, dove aveva sede il Consiglio Separatista, Tambor, insieme agli altri leader, venne informato da Grievous che sarebbero stati spostati su Mustafar. L'Emiro inizialmente vide in ciò un'inquietante vicinanza alla profezia che aveva avuto; ma il fatto che la Repubblica attaccò Utapau poco dopo e che i Separatisti vi scamparono per un soffio, gli fece pensare che effettivamente doveva trattarsi di sciocchezze.

Ma la profezia presto si sarebbe compiuta: pochi giorni dopo, Darth Vader si recò sul pianeta a portare la "ricompensa" di Darth Sidious: la morte.

Presente in

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Fonti