Watto

Da SWX | DataBank Italiano su Star Wars - Guerre Stellari.
Il soggetto di questa voce è apparso nell'era dell'ascesa dell'Impero.Il soggetto di questa voce è apparso nell'era della Ribellione.
Watto 1.jpg
Watto
Informazioni biografiche
Pianeta d'origine

Toydaria

Descrizione fisica
Razza

Toydariano

Sesso

Maschile

Altezza

137 cm

Occhi

Arancioni

Informazioni storiche e politiche
Epoche
"Io Toydoriano, trucchi di mente non attacca con me, solo money!"
―Watto[fonte]

Scaltro e burbero proprietario di un negozio di ricambi a Mos Espa, Watto era un irritabile Toydariano con l’amore per i crediti e il gioco d’azzardo. Nonostante fosse considerato uno dei negozi più piccoli di Mos Espa, quello di Watto era comunque una miniera di macchinari di scarto e pezzi di ricambio di ogni tipo.

Biografia

Attività su Tatooine

Prima di finire su Tatooine, il giovane Watto assistette ad una delle tradizionali carestie su Toydaria, che diede vita ad una sanguinosa guerra civile. Facendo parte dell’Esercito della Confederazione Ossiki, Watto subì diverse ferite, che lo lasciarono con una zanna rotta ed una gamba zoppa.

Watto al lavoro nel negozio.

Sul pianeta desertico, Watto imparò cosa fare e cosa non fare durante una contrattazione, e a trattare con i Jawa. Aprì così una rigatteria di pezzi di ricambio a Mos Espa, dove si stabilì permanentemente. I suoi obiettivi preferiti erano gli stranieri, che era solito considerare bersagli facili. Il Toydariano era pieno di sé e perciò il sentire comune che il suo fosse soltanto un negozio di cianfrusaglie non lo tangeva affatto; al contrario, nel tempo imparò a destreggiarsi nell'ambiente di Mos Espa, stringendo anche accordi con potenti signori del crimine. Tagliati i ponti con la famiglia, fra un'imprecazione contro i propri schiavi e l'altra, nel giro di un anno Watto aveva guadagnato abbastanza da saldare tutti i debiti accumulati. Fra le caratteristiche peculiari del Toydariano vi era la sua tendenza a scommettere usando i suoi "cubi di sorte".

Watto cominciò a scommettere sulle corse di sgusci, di cui era appassionato, facendo lucrosi affari con Gardulla la Hutt. Un giorno, il Toydariano notò il giovane schiavo Anakin Skywalker armeggiare agli sgusci di Gardulla con grande talento. Watto propose così una scommessa a Gardulla: se lei avesse perso, Anakin e sua madre Shmi sarebbero diventati di proprietà di Watto. La Hutt perse e gli Skywalker si trasferirono così a lavorare nel negozio di Mos Espa.

Il piccolo Anakin mostrò un incredibile talento per le riparazioni, e Watto lo prese subito a cuore. Nonostante fosse sufficientemente senza scrupoli da avere due schiavi, Watto era un padrone onesto. Probabilmente perché il ragazzo era la prima fonte di guadagno per lui, non solo per il lavoro nel negozio, ma anche perché gareggiava nelle corse di sgusci. Ciò non gli impedì comunque di installare chip esplosivi in entrambi gli schiavi per evitare che fuggissero.

Una passione pericolosa

"Lui vince sempre, eh eh eh. Io scommetto forte su Sebulba. Ah!"
―Watto[fonte]

Grazie al crescente interesse di Watto per gli sgusci ed alla partecipazione del suo schiavo alle corse, il negozio divenne sempre più un punto di riferimento per i piloti alla ricerca di pezzi di ricambio. Anakin infatti era un bravissimo meccanico ed un incredibile pilota, l’unico umano conosciuto che potesse pilotare i velocissimi sgusci. Ma nelle corse in cui Anakin gareggiava contro lo sleale Sebulba, Watto fingeva di supportare Anakin per convincere altri a puntare su di lui, mentre in realtà scommetteva sul Dug, in quanto, come era solito dire, “Sebulba vince sempre!”.

Un incontro fatale.

L’avidità e la passione per le scommesse si rivoltarono contro di lui, nel giorno in cui un misterioso straniero di nome Qui-Gon Jinn venne nel suo negozio in cerca di pezzi di ricambio. Il Toydariano finì non solo con lo scommettere tutto il suo denaro, ma anche la libertà di Anakin. Sebulba in quella occasione non riuscì a terminare la gara della Boonta Eve Classic, schiantandosi malamente poco prima del traguardo, e Anakin arrivò primo. Watto aveva perso tutto.

Disperato (il danno psicologico fu accentuato dal fatto che aveva smarrito i suoi "cubi di sorte") e costretto a recuperare un po’ delle sue perdite, Watto si indebitò sempre più. Le cose andavano così male che fu costretto a mettere taglie su coloro che avevano ucciso persone che gli dovevano dei soldi, taglie che furono riscosse da Jango Fett. Ciononostante, non mancò di aiutare finanziariamente Shmi quando questa volle inviare un messaggio al Consiglio Jedi per chiedere notizie di Anakin a seguito della Battaglia di Naboo, e ad un certo punto decise anche di disattivare il suo chip. Alla fine fu costretto persino a venderla ad un coltivatore d’umidità di nome Cliegg Lars, il quale la liberò e la sposò.

Shmi fu la sua ultima schiava, in quanto successivamente Watto assunse W. Wald, un Rodiano amico d'infanzia di Anakin, come suo assistente.

Watto nei suoi ultimi anni di attività.

Declino

"Al gioco, amico mio, prima o poi si perde."
Qui-Gon Jinn[fonte]

A dieci anni dalla sua partenza da Tatooine, il giovane Jedi Anakin Skywalker tornò sul suo pianeta in cerca della madre. Stranamente felice di vedere Anakin, in quanto gli ricordava felici tempi passati, Watto lo aiutò a rintracciare la madre alla fattoria dei Lars.

Dieci mesi dopo l’inizio delle Guerre dei Cloni, Anakin incontrò brevemente Watto mentre era in cerca delle tracce di Raala Ponchar. Quella fu l’ultima volta che si videro.

Watto era ancora vivo e operante a Mos Espa in seguito alla distruzione della Morte Nera nella Battaglia di Yavin. Non molto tempo dopo, decise di andare in pensione e vendere tutto. Il negozio fu rilevato da Wald, grazie al quale continuò ad essere una meta obbligata per chi era alla ricerca di pezzi di ricambio.

Watto e i suoi "cubi di sorte".

Personalità

Watto era conosciuto come un padrone relativamente onesto nel duro ambiente di Mos Espa. Ciò non gli impediva di riversare le sue frustrazioni sui suoi schiavi, anche picchiandoli. Sapendo di non essere popolare su Tatooine, Watto non faceva nulla per cercare di piacere alla gente (esclusi naturalmente i forestieri), mancando di curare il proprio aspetto e tenendo un atteggiamento burbero.

Watto era un Toydariano dalla pelle blu, con ali che sbattevano rapidamente e che lo tenevano sospeso ad un metro dal suolo. Non era solo abile nel mercanteggiare, grazie alla sua razza non era affetto dai trucchi mentali Jedi.

Dietro le quinte

Watto fu doppiato da Andrew Secombe in tutte le sue apparizioni.

Presente in

Fonti