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Invasione di Naboo

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/* Liberazione di Naboo */
Constatato che il Senato non poteva aiutarla, Amidala decise di fare ritorno a [[Naboo]] e liberare da sola il pianeta. Il Consiglio Jedi, intanto, inviò Qui-Gon e Obi-Wan ad accompagnarla, per proteggerla e stanare il Signore dei Sith che li aveva attaccati su Tatooine.
[[File:HangarTheed.jpg|thumb|right|300px|La [[Squadriglia Bravo]] decolla dall'[[Hangar di Theed]] per distruggere la [[Nave Controllo Droidi]].]]Certi di non poter vincere la Federazione con l'uso della forza, Amidala e i Jedi elaborarono un piano per catturare il Viceré Gunray nel Palazzo Reale di Theed e costringerlo a smobilitare l'[[Esercito Droide della Federazione dei Mercanti|Esercito Droide]]. Con l'aiuto di Jar Jar Binks, i [[Naboo (popolazione)|Naboo]] strinsero un'alleanza con [[Boss]] [[Rugor Nass|Nass]] e i Gungan, mentre il Capitano [[Panaka]] si occupò di radunare e organizzare la varie cellule della Resistenza.
Il [[Grande Esercito Gungan]] si sarebbe radunato alle porte di Theed per creare una diversione che sguarnisse la capitale dal grosso delle forze federali. Intanto, la Regina e i Jedi si sarebbero infiltrati di soppiatto all'interno del Palazzo di Theed per prendere in ostaggio il Viceré, accompagnati da ciò che restava delle Forze di Sicurezza Reali. Fra di essi erano presenti anche i piloti della [[Squadriglia Bravo]], che sarebbero montati a bordo dei loro [[caccia N-1]] alla volta dell'unica nave da guerra ancora in orbita: la [[Nave Controllo Droidi]], dalla quale un unico cervello elettronico gestiva i movimenti di tutti i droidi da battaglia.<ref name="The Phantom Menace" />