Guscio di salvataggio
I gusci di salvataggio, conosciuti anche come gusci d'emergenza e gusci vitali, erano mezzi di emergenza installati su praticamente tutte le navi spaziali convenzionali.
I gusci di salvataggio erano veicoli d’emergenza progettati per staccarsi da navi più grandi o essere lanciati da una superficie planetaria, come mezzo di fuga da eventi catastrofici. Per questo, questi gusci avevano un design semplice, per permetterne un facile uso. Solitamente, era solo necessario premere una leva di controllo per inizializzare il ciclo di lancio.
L’uso dei gusci era solitamente riservato alle forme di vita organiche, non ai droidi. Per questo, erano conosciuti anche come “gusci vitali”.
Caratteristiche
Un guscio era costruito per permetterne il lancio tramite una semplice reazione chimica o esplosiva. Questo permetteva al guscio di essere espulso anche in caso di completa perdita di potenza della nave madre. Una serie di serrature a scatto lanciavano violentemente il guscio nello spazio.
Alcuni pianeti possedevano una rete di gusci di salvataggio per fuggire dai pericoli della superficie del pianeta fino all’atmosfera superiore. Quando si trovavano ad un’elevata altitudine, questi gusci lanciavano un segnale di pericolo. Alcuni venivano utilizzati per i viaggi interstellari, ma eranoo rari.
Le leggi galattiche prevedevano che sulle navi ci fossero abbastanza gusci per evacuare completamente tutti i membri dell’equipaggio e i passeggeri. Un guscio standard di piccole dimensioni poteva trasportare dalle 6 alle 8 persone. Quelli più grandi venivano identificati come “gusci vitali”.
I gusci raggiungevano una distanza di sicurezza dalla nave (solitamente circa 5.000 metri) prima di lanciare un segnale di percolo a intervalli di 5 secondi. Era considerato reato per un viaggiatore spaziale non interessarsi di un segnale di pericolo lanciato da un guscio. Se c’era un pianeta nelle vicinanze, i regolatori di assetto chimico-basati riorientavano il guscio verso il pianeta. I sensori speciali analizzavano rapidamente la superficie planetaria, e poi individuavano un’area di atterraggio ambientalmente sicura per i passeggeri.
Il guscio sfruttava dispositivi balistici d’entrata per azionarlo in un’atmosfera. I razzi chimici richiedevano ben poca energia, e potevano essere utilizzati solamente una volta. Erano usati principalmente per scendere lentamente e dirigere il veicolo verso il punto d’atterraggio ottimale. Alcuni avevano anche dei paracadute, unità repulsorlift, o dispositivi di galleggiamento per facilitare la discesa. Le navi che avevano gusci multipli sfruttavano la “navigazione podlock” in modo che i pod lanciati in seguito seguisseroo le stesse coordinate d’atterraggio di quello che veniva contrassegnato come il “guscio principale”.
I gusci di salvataggio delle navi spaziali contenevano un quantitativo di cibo e rifornimenti limitato. Generalmente, c'erano beni di consumo sufficienti per una settimana per sei passeggeri. Essi comprendevano normalmente 74 litri d’acqua fresca, un blaster da caccia, una dozzina di razzi di segnalazione, un radiofaro per segnali d’emergenza, sei maschere ad ossigeno, un riparo, e sei tute di sopravvivenza “Uni-Environment Survival Suits”. Il guscio standard da 8 persone che si trovava a bordo delle navi da carico aveva cibo e riserve d’ossigeno per 2 settimane. L’ultimo modello di guscio di salvataggio costava circa 1.200 crediti e occupava 5 tonnellate di dislocamento della capacità di carico di una nave da trasporto. I gusci di salvataggio non avevano armamenti.