Killer marino opee

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Versione del 6 mar 2009 alle 15:10 di Eterea (Discussione | contributi) (Caratteristiche e fisiologia)

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Opee 2.jpg
Killer marino opee
Intelligenza

non senziente

Pianeta d'origine

Naboo

Lunghezza media

20 mt.

Tratti particolari

grande, carnivoro, aggressivo

Il killer marino opee era una creatura che viveva nell’ombra negli abissi di Naboo, ed era un amalgama di tratti evolutivi che si trovavano in altri animali. Era il terzo più grande predatore di Naboo, più piccolo solamente del pesce chela colo e del mostro marino sando.

Caratteristiche e fisiologia

Aveva corazza e arti come un crostaceo, ma enormi fauci a cerniera tipiche di altri pesci. L’opee era un cacciatore silenzioso, che normalmente rimaneva fermo in attesa aderendo strettamente alle pareti rocciose. Quando qualcosa si muoveva vicino a lui, la creatura lo catturava con la sua lunga lingua appiccicosa, e la trascinava all’interno della sua bocca corredata da una doppia fila di denti.

Il killer marino opee nuotava attraverso un eccezionale esempio di propulsione jet organica. L’opee risucchiava l’acqua nella sua bocca, e la spingeva fuori attraverso le aperture della sua corazza, cosa che gli forniva un’incredibile velocità sulle brevi distanze. Le tre coppie di gambe ricoperte da guscio assistevano il movimento nuotando in sincrono, e una coppia di pinne pettorali si occupavano della direzione.

L’opee aveva una serie di steli a forma di antenna che crescevano sulla sua testa, e che usava come esche per attirare le prede.

Gli opee si riproducevano attraverso la bocca: il maschio vi trasportava e protegge le uova fertilizzate. Le conservava per tre mesi finche non erano mature, e, una volta schiuse, davano alla luce numerosi opee affamati. Si diceva che il rivale degli abissi dell’opee, il pesce chela colo, avendo inghiottito inavvertitamente una serie di uova che stavano per dischiudersi, fu ucciso dai piccoli che cercavano a forza di morsi di aprirsi una via di fuga dallo stomaco del predatore.

Presente in

Fonti