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Natasi Daala

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A questo punto, Tarkin la inviò nuovamente al Maw. Poco dopo, sarebbe morto nella [[Battaglia di Yavin]]. In attesa di sue istruzioni, Daala sarebbe rimasta nel Maw per altri undici anni, dove avrebbe sovrinteso fedelmente alla creazione di nuove superarmi, quali i [[Devastatore di Mondi|Devastatori di Mondi]] e il [[Disintegratore Stellare]].
 
===Ricomparsa nella Galassia===
Undici anni dopo l'invio definitivo di Daala nel Maw, [[Han Solo]], [[Chewbacca]] e [[Kyp Durron]], in fuga da [[Kessel]], capitarono per errore nell'ammasso di buchi neri a bordo di uno [[shuttle 500-X]] imperiale. Identificatisi come ''[[Endor (shuttle)|Endor]]'', si spacciarono per emissari imperiali, ma vennero smascherati e fatti prigionieri. Daala volle interrogare Solo personalmente e da lui apprese le terribili notizie: Tarkin era morto da tempo e lo stesso [[Palpatine]] era stato annientato nella [[Battaglia di Endor]], l'[[Alleanza Ribelle]] aveva fondato una [[Nuova Repubblica]] e l'[[Impero Galattico|Impero]] era a pezzi, diviso fra [[signore della guerra|signori della guerra]] in lotta per il potere. L'Ammiraglio decise di lasciare il Maw con la sua flotta per combattere i Ribelli.
 
Mentre erano in corso i preparativi per la partenza, [[Qwi Xux]], ormai disillusa riguardo l'Impero, aiutò Solo, Chewbacca e Durron a fuggire e i quattro scapparono a bordo del Disintegratore Stellare. Nella fuga, distrussero addirittura l'<i>Hydra</i>, penetrando nel suo ponte di comando con la superarma che, dotata di una corazza praticamente indistruttibile, ne uscì indenne. Daala ordinò di inseguirli, ma le sue navi vennero attaccate dalla [[Flotta mercenaria di Kessel|flotta di Kessel]], che venne facilmente distrutta, ma che così permise ai fuggitivi di salvarsi.
 
Infuriata per l'affronto e per la condizione in cui versava l'Impero, Daala iniziò la sua guerra personale lanciando sporadici attacchi contro convogli della Nuova Repubblica. La sua prima incursione degna di nota, comunque, fu contro una colonia di profughi da [[Eol Sha]] su [[Dantooine]], che venne completamente distrutta. Poco dopo, l'Ammiraglio apprese che i cantieri di [[Dac]] erano dediti al servizio della Repubblica e decise di punire i [[Mon Cal]] per la loro fedeltà.
 
===Campagna solitaria===
Daala mosse dunque su Dac e fece uso di una vecchia tattica di Tarkin: pose due navi, la ''Gorgon'' e la ''Basilisk'', a bombardare il pianeta, nascondendo la ''Manticore'' dietro la sua luna, in attesa che le forze dei cantieri navali fossero spostate contro gli altri due Star Destroyer per poi attaccare i cantieri stessi. L'Ammiraglio [[Ackbar]], che si trovava sul pianeta, riconobbe immediatamente la tattica e inviò lo scheletro di un incrociatore a schiantarsi contro la ''Manticore'', distruggendola completamente. A Daala non restò che ordinare un ultimo, devastante bombardamento, prima di fuggire.
 
Gli ultimi due Star Destroyer superstiti giunsero nella [[nebulosa del Calderone]]. Delusa per non essere in grado di colpire adeguatamente i suoi nemici, Daala optò per una soluzione radicale e piuttosto folle: sgombrò la ''Basilisk'', lasciandovi solo un equipaggio essenziale di volontari, e progettò di farla schiantare su [[Coruscant]], se non altro per colpire al cuore la Nuova Repubblica. Mentre si trovava qui, però, venne attaccata da Kyp Durron a bordo del Disintegratore Stellare, assetato di vendetta contro l'Impero; l'Ammiraglio capì troppo tardi che l'attacco era solo una distrazione e che il Disintegratore aveva già colpito le stelle della nebulosa, innestando una serie di esplosioni a catena. La ritirata salvò la ''Gorgon'', ma la ''Basilisk'' rimase distrutta.
 
Daala comprese che la sua campagna egoistica e solitaria altro non aveva fatto che costarle le vite di migliaia di persone che la avevano fedelmente servita, pertanto decise di fare ritorno al Maw e di rispettare l'ultimo ordine datole dall'autorità imperiale: difenderlo fino alla morte. Quando gli Imperiali arrivarono, tuttavia, trovarono la zona in preda al caos: lo scienziato [[Tol Sivron]] aveva preso possesso del [[prototipo della Morte Nera]] e la Nuova Repubblica stava già attaccando l'installazione. Daala decise che non avrebbe mai permesso ai Ribelli di impossessarsi dei segreti imperiali, pertanto, dopo aver scaricato sul ''Gorgon'' tutti i progetti di armi e tecnologie avanzate che si trovavano nel laboratorio, lo fece distruggere. La ''Gorgon'' scampò a malapena all'esplosione, saltando nell'[[iperspazio]] appena in tempo, ma subì gravi danni. Oramai amareggiata, Daala ordinò di fare rotta per il [[Nucleo Profondo]], verso ciò che restava dell'Impero.
 
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