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Natasi Daala

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Daala comprese che la sua campagna egoistica e solitaria altro non aveva fatto che costarle le vite di migliaia di persone che la avevano fedelmente servita, pertanto decise di fare ritorno al Maw e di rispettare l'ultimo ordine datole dall'autorità imperiale: difenderlo fino alla morte. Quando gli Imperiali arrivarono, tuttavia, trovarono la zona in preda al caos: lo scienziato [[Tol Sivron]] aveva preso possesso del [[prototipo della Morte Nera]] e la Nuova Repubblica stava già attaccando l'installazione. Daala decise che non avrebbe mai permesso ai Ribelli di impossessarsi dei segreti imperiali, pertanto, dopo aver scaricato sul ''Gorgon'' tutti i progetti di armi e tecnologie avanzate che si trovavano nel laboratorio, lo fece distruggere. La ''Gorgon'' scampò a malapena all'esplosione, saltando nell'[[iperspazio]] appena in tempo, ma subì gravi danni. Oramai amareggiata, Daala ordinò di fare rotta per il [[Nucleo Profondo]], verso ciò che restava dell'Impero.
 
===Riunificare l'Impero===
Una volta giunta nel Nucleo Profondo, Daala, dopo aver perduto la ''Gorgon'' — che era stata smantellata ed il cui equipaggio era stato diviso fra vari ufficiali —, si mise a viaggiare fra i vari signori della guerra, portando loro la propria proposta di riunificarsi per costituire una nuova autorità imperiale e combattere uniti la Nuova Repubblica. Mentre si trovava presso il "[[Supremo Signore della Guerra]]" [[Blitzer Harrsk|Harrsk]], ella assistette ad un attacco portato dalla [[Comando Cremisi|flotta]] dell'"[[Alto Ammiraglio]]" [[Treuten Teradoc|Teradoc]], che distrusse l'ammiraglia di Harssk sula quale si trovava anche [[Kratas]]. La sua morte colpì molto Daala e la spinse a trovare al più presto una soluzione alla [[Guerra Civile Imperiale]].
 
Harssk costrinse Daala a guidare un attacco contro la flotta di Teradoc. Durante questo attacco, però, l'Ammiraglio bloccò la nave di Harrsk e impostò l'autodistruzione delle sue navi, obbligandolo a cessare l'offensiva; quindi, chiese di parlare con l'ufficiale in comando dell'altra flotta. A risponderle fu il [[Vice Ammiraglio]] [[Gilad Pellaeon|Pellaeon]], che era stato il secondo in comando del prestigioso [[Grand'Ammiraglio]] [[Thrawn]]. I due si incontrarono in uno spazio neutrale e si trovarono in una perfetta comunione d'intenti, stabilendo di contattare i tredici signori della guerra più potenti per convincerli a unirsi.
 
L'incontro si tenne presso il [[radiofaro Tsoss]], ma il piano di Daala e Pellaeon fallì: i signori della guerra, anziché accettare di unirsi, presero a litigare fra di loro. Comprendendo che la riunione non avrebbe portato a nulla, Daala mise in atto un piano d'emergenza che aveva preparato: mentre lei e Pellaeon si coprivano con maschere protettive, la sala fu inondata da un letale gas velenoso, che uccise i tredici signori della guerra. Convinta di avere fatto giustizia, Daala prese rapidamente il comando delle loro forze e si autoproclamò [[Comandante Supremo della Flotta Imperiale]]; la guerra civile era finita, incominciava una nuova era.
 
Al comando di tutto ciò che restava dell'Impero, Daala sovrintese alla ristrutturazione delle [[Forze Armate Imperiali]] dal ponte di comando del [[Super Star Destroyer]] ''[[Knight Hammer]]''. L'Ammiraglio mise fine all'[[umanocentrismo]] soffocante che aveva caratterizzato il regno di [[Palpatine]] e permise anche ad alieni e donne di accedere a posti di comando; avviò una massiccia campagna di reclutamento per soldati e, specialmente, [[assaltatore|assaltatori]], e restaurò la [[Guardia Reale dell'Imperatore|Guardia Reale Imperiale]] facendone la propria guardia personale. Viaggiando in lungo e in largo per rinvigorire il morale dei suoi sottoposti, Daala divenne a tutti gli effetti un ''leader'' carismatico e rispettato.
 
|before=[[Xandel Carivus]]
|after=[[Gilad Pellaeon]]
}}
{{Successioni
|title=[[Comandante]] della [[Flotta Irregolare del Maw]]
|years=~[[30 ABY]]—?
|before=Nessuno
|after=Sconosciuto
}}
{{Successioni