Star Wars: Knights of the Old Republic, I e II – Recensione

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KotOR e The Sith Lords probabilmente sono (per gli estimatori dello Star Wars che va oltre il mero sparatutto) fra i giochi più belli che la LucasArts abbia mai creato. Non solo per l’innovativo stile di gioco di ruolo interattivo (è il primo videogame RPG starwarsiano), ma anche per l’analisi interiore degli stessi personaggi. Nessuna azione è senza conseguenze ed influisce sull’allineamento nella Forza dei personaggi (per non parlare poi dei considerevoli passi avanti di The Sith Lords, di cui tratteremo più avanti).

Quando uscì, il 15 luglio 2003 (per l’Xbox) e nel novembre dello stesso anno (per PC), riscosse subito un grandioso successo fra i fan. La stessa apertura è un’innovazione, rispetto ai precedenti giochi perlopiù basati ai tempi della lotta contro l’Impero o nelle Guerre dei Cloni. Le frasi di apertura ci narrano infatti di un crudele Darth Malak che ha sguinzagliato una enorme armata Sith contro la Repubblica e, schiacciando ogni resistenza, è giunto quasi a schiacciare il governo galattico. Molti Jedi sono addirittura ceduti al lato oscuro e si sono votati al male.

Il gioco comincia con il giocatore su una nave danneggiata in orbita su Taris, dove ha appena perso una battaglia contro la flotta dei Sith ed ora sta precipitando. Già l’inizio ci presenta una estesa panoramica sul fantastico gioco che ci aspetta: infatti, ci troviamo contro una vera e propria armata oscura, con Sith armati di spade laser e soldati rivestiti di lucenti armature nere. Fuggendo dalla nave a bordo di un guscio di salvataggio e schiantandoci su Taris, ci incontriamo con il pilota Carth Onasi, che ci fa un riepilogo della situazione: Darth Malak ha ormai vinto gli eserciti della Repubblica e l’unica cosa che si oppone alla sua trionfale avanzata su Coruscant è la giovane Padawan Bastila Shan, che sa utilizzare la tecnica della Meditazione da Battaglia. L’imperativo, ora, è cercare Bastila su Taris e sottrarla ai Sith.

Durante il corso del gioco, specialmente dopo l’inizio delle missioni per ritrovare la misteriosa Star Forge, comprendiamo che l’azione del nostro personaggio è molto importante. Per fare un esempio: su Dantooine saranno le nostre scelte a stabilire se aggiungere al gruppo la Jedi Oscura Juhani: se facciamo i “buoni” e la convinciamo a redimersi, verrà con noi per il resto del gioco, ma in caso contrario la biasimeremo e potremo ucciderla, ovviamente impedendole di seguirci. Da ogni azione del giocatore, anche dalla più piccola, si guadagnano dei punti, per il lato oscuro o per il lato chiaro. Inoltre, avanzando di livello, potremo apprendere dei nuovi poteri della Forza. Va sottolineato che in base al nostro allineamento cambierà anche l’aspetto del giocatore: se seguiremo la via della luce, resteremo raggianti; in caso contrario, però, le tenebre ci avvolgeranno e il nostro aspetto si deturperà orribilmente. Immancabili i classici occhi gialli da Sith.

Andando avanti nel gioco, apprendiamo sempre di più su Darth Revan, il maestro di Malak che ha iniziato la guerra contro la Repubblica e che è poi stato tradito dal suo apprendista stesso, fino a scoprire che fine ha fatto. Dopo questa scoperta, potremo scegliere cosa fare: seguire la via dei Jedi e sconfiggere l’oscurità… o intraprendere l’ambita “carriera” di Signore Oscuro dei Sith. Che scegliamo l’una o l’altra opzione, in ogni caso potremo compiere imprese epiche o terribili misfatti: potremo infatti salvare un intero pianeta dallo schiavismo di una infame compagnia commerciale intergalattica, prendere il controllo di un’Accademia Sith, affrontare draghi krayt e molto altro ancora!

La vera resa dei conti la abbiamo alla fine del gioco: la flotta della Repubblica lancia l’attacco finale contro la Star Forge e il giocatore si infiltra al suo interno per dare la caccia a Malak. Sarà il paladino della galassia, sconfiggendo il crudele tiranno e permettendo alla Repubblica di distruggere l’arma più pericolosa dell’universo? O sarà il nuovo signore dell’oscurità, usurpando Malak, annientando la flotta repubblicana e prendendo il potere sull’Impero Sith? A voi la scelta!

Nel dicembre 2004 (per Xbox) e nel febbraio 2005 (per PC) uscì l’attesissimo sequel: The Sith Lords. La storia ricomincia cinque anni dopo da dove l’avevamo lasciata: Revan è scomparso nelle Regioni Ignote, i pochi Jedi sopravvissuti sono stati quasi completamente sterminati dagli ultimi Sith, a loro volta dispersi, e la Repubblica è sull’orlo del baratro. La sua esistenza dipende dai progetti di ripristino avviati sui pianeti colpiti dalla guerra degli anni precedenti.

Ci “risvegliamo” come una persona di cui non sappiamo niente, a parte che è giunta a bordo di una stazione tramite la stessa nave di Revan, l’Ebon Hawk. Successivamente, grazie alla misteriosa ex-Maestra Jedi Kreia, scopriremo che il giocatore è l’ultimo dei Jedi, esiliato dall’Ordine per avere aiutato Revan durante le Guerre Mandaloriane. Accompagnati da personaggi che recluteremo nel corso dei nostri viaggi, dovremo recarci sui pianeti dalla cui sorte dipende l’esistenza della Repubblica, per sconfiggere i piani degli ultimi Sith: Darth Sion, un essere putrefatto ma molto forte, e Darth Nihilus, l’essenza stessa del lato oscuro, consumato da una “fame di Forza”. E qui sta a noi: possiamo aiutare la rinascita della Repubblica, oppure infliggerle il colpo di grazia.

In The Sith Lords, che fondamentalmente mantiene il medesimo stile del primo KotOR, rileviamo comunque alcune importanti correzioni rispetto al precedente capitolo. Tanto per cominciare, in TSL compare la “fiducia” dei personaggi: ogni personaggio avrà una precisa opinione sul giocatore, in merito alle azioni di questo. Per esempio: se il giocatore appoggia una critica di Kreia verso Atton, l’influenza verso quest’ultimo diminuirà, ma aumenterà quella verso Kreia. Così come certi personaggi saranno positivamente o negativamente influenzati dalle nostre azioni da alfieri del lato chiaro o carnefici del lato oscuro. Alcuni personaggi (quasi la totalità), se hanno una buona opinione su di noi, accetteranno di essere addestrati nelle vie della Forza.

Altra differenza da KotOR è che in questo caso cambieranno i personaggi che si uniranno al nostro gruppo a seconda se scegliamo il giocatore maschio o quello femmina, o se siamo buoni o malvagi. Se il giocatore è maschio, si unirà a lui la Servitrice (su Telos), mentre se è femmina si unirà a lei il Discepolo (su Dantooine). Inoltre, se il giocatore è del lato chiaro, su Nar Shaddaa potrà reclutare la cacciatrice di taglie Mira; contrariamente, se è malvagio, si unirà a lui il Wookiee ribelle Hanharr.

Si può rilevare anche un’altra correzione da KotOR: nel primo capitolo, infatti, la scelta netta di passaggio definitivo al lato chiaro o al lato oscuro è sancita dalla scelta di rinnegare o meno l’identità di Signore Oscuro dei Sith; in TSL, invece, alla fine del gioco si “faranno le somme” e sarà il complesso delle nostre azioni a decretare il nostro destino.

Nel complesso, dunque, i due Knights of the Old Republic si presentano come dei veri e propri capolavori della Saga di Star Wars. Non a caso, da qualche anno è in pubblicazione anche l’omonimo fumetto, ambientato appena prima del primo KotOR. Quindi, che cosa aspettiamo? Lanciamoci all’esplorazione della galassia a bordo della fida Ebon Hawk!

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Amministratore - Studente universitario, dopo una carriera alla scoperta dell'Universo Espanso con rara passione, si diletta ora ad esplorare il nuovo canone.
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