TOR: Nuovi ritardi all’uscita?

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Con l’uscita di Star Wars: The Old Republic che sembrava ormai stabilmente fissata per il 2011, speravamo di non dover più scrivere news del genere, e invece eccoci qua. Potrebbe essere infatti che l’atteso (e sofferto) MMORPG esca non più fra autunno e inverno 2011, come sembrava confermato, ma a inizio 2012.

La notizia trapela dalle “colonne” del sito Kotaku. Secondo quanto riportato dal sito, Frank Gibeau, presidente di EA Games, avrebbe dichiarato agli investitori che l’uscita del gioco potrebbe slittare nel Q2 (“secondo quarto”) o addirittura nel Q3 dell’anno fiscale di EA, presumibilmente portandolo in competizione con altri due titoli EA la cui uscita è prevista per quel periodo: Mass Effect 3 (BioWare) e Kingdosm of Amalur Reckoning (38 Studios). Le ragioni addotte da Gibeau circa la reticenza a rivelare con esattezza l’uscita del gioco sarebbero due: non “facilitare” le cose alla concorrenza e disporre di maggiori test.

Nel frattempo il titolo cerca di salvarsi fra trailer e romanzi. Noi però non vediamo l’ora che questo parto abbia fine.

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Amministratore - Studente universitario, dopo una carriera alla scoperta dell'Universo Espanso con rara passione, si diletta ora ad esplorare il nuovo canone.
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8 COMMENTI

  1. Ma anche no (h)

    Dipendenza: Gli mmorpg possono sfociare nella parziale o più completa estraneità dal mondo reale. L’individuo si sente realizzato sia dal punto professionale che sociale immedesimandosi nel suo personaggio (ricevendo gratificazioni dai compagni di gioco e dal gruppo a cui appartiene). Questo è un fenomeno più diffuso di quanto si creda che ha portato allo sfaldamento di famiglie e alla rovina della vita e dell’essere (reale) di una persona. Se siete assidui frequentatori di tali giochi/mondi virtuali la dipendenza è spesso constatabile dai seguenti campanelli di allarme :

    Si perde la cognizione/valore del tempo quando si gioca.
    Al di fuori del gioco si fatica ad occupare la propria mente per altri interessi : amici,studio,famiglia,quotidianità.
    Si avverte un senso di frustrazione/fallimento, anche al di fuori del gioco, se il proprio personaggio non ha raggiunto determinati obbiettivi (livello, equipaggiamento, potenza).
    Si valuta il mondo virtuale al quale il proprio personaggio appartiene migliore di quello reale.

  2. Spero che sull’ultima ti sbagli. Perché ci sono milioni di persone che sono convinte che il paradiso sia migliore 😆 😆 😆 . Pessima battuta :p: – chiedo scusa a chiunque l’abbia presa come un’offesa -. Scherzi a parte non penso che considerare qualcosa di immaginario migliore del mondo reale sia un fattore che porti all’indipendenza, o quanto meno non lo porti in maniera massiccia. Io per esempio gioco a Dungeons&Dragons – che vorrei precisare è un gioco da tavolo quindi molto più salutare di un videogioco – e penso che le ambientazioni in cui giochiamo siano molto più belle – castelli incantati, enromi distese di mare argentato, praterie che riflettono la luce del sole – di un mondo in cui non passa un gorno in cui non senti “marito uccide la figlia e la moglie per poi suicidarsi”. Con questo non nego la realtà, anzi la accetto e vado avanti, dico solo che nel nostro centimetro di libertà assoluta – la nostra mente – uno può anche concedersi di fantasticare per sentirsi allegri e gioiosi. Penso che sia condivisibile il mio pensiero, no?
    Tornando al discorso io non credo che giocherò a TOR. Preferisco come già citato sopra D&D. Molto più salutare e puoi divertirti con amici…tutti riuniti attorno al tavolo, ridendo a crepapelle con pizza, birra e cola :um:.

  3. Non credo …perlomeno a me i videogiochi nn hanno mai causato dipendenza quindi concordo con Tholme.

  4. Blackstar non ha fatto un discorso generale sui giochi o videogiochi, ma ha parlato solo ed esclusivamente dei MMORPG (World of Warcraft, Star Wars Galaxies, ….) e non posso che condividere il suo pensiero.

  5. io giocavo a world of warcraft fino allo scorso anno ora l’ho abbandonato in attesa di tor…eppure ho la mia vita sociale,ho ottimi voti nello studio,amo leggere,sono un decente scrittore e un neo-chitarrista…nn credo che gli mmorpg mi abbiano mai causato problemi da questo punto di vista quindi nn bisognerebbe generalizzare xkè ciò che diceva Blackstar dipende dalla mentalità della persona e gioca.é poi Tholme ha ragione che i mondi degli mmorpg e del nostro Star Wars siano meglio di quello reale anche se utopici,è come se tu stesso fai parte di ciò che vorresti fosse il tuo mondo….i problemi arrivano quando purtroppo compensi i problemi e gli insuccessi della vita reale con i successi del gioco, a quel punto rischi di confondere il mondo reale con quello falso, è ciò è meglio evitarlo.Non so come ma si potrebberero imporre delle leggi per limitare il problema…ad esempio dp che gioco per più di “x” ore online lo stesso gioco si potrebbe autobloccare…certo però bisogna che lo facciano tutti gli mmorp sul mercato altrimenti ci sarebbero problemi con la concorrenza e inoltre bisognerebbe eliminare dal web in maniera costante i siti che potrebbero fornire versioni crakkate del gioco senza questo ipotetico blocco delle ore,ma su questo frangente credo sia già aperta una dura lotta.

  6. Un mio compagno di gilda era arrivato al divorzio per via di Star Wars Galaxies, con figlioletta di pochi mesi/anni al seguito…

    E io stesso (con l’attenuante che avevo sedici anni) non è che mi risparmiassi, viste le (d’estate decine) ore di gioco quotidiane…Nemmeno io, del resto, ho mai avuto problemi sociali o cattivi voti, anzi, tutto l’opposto. Ma che arrivassi a pensare maniacalmente al gioco e a perdere la cognizione del tempo, quello si.

    Purtroppo, salvo giocatori particolarmente diligenti (che comunque non sono rari), i MMORPG sono un inno alla dipendenza. Se vuoi giocare, devi giocare bene; per giocare bene, devi giocare tanto.

  7. Questa è una cosa che vale per la maggior parte dei giochi multiplayer, però. Non solo gli MMORPG. Tanto per citare un esempio, i professionisti di StarCraft (un Real Time Strategy) si “allenano” molte al giorno (un tempo lessi un’intervista ad uno di questi, e lui stesso disse che sono necessarie una decina di ore di allenamento quotidiano. Non chiedetemi però la fonte, però, in quanto è passato un annetto ormai, e non saprei proprio dove andare a cercarlo).

  8. Io la vedo diversamente. Un normale multiplayer, magari di uno strategico appunto, richiede sì molto allenamento, ma non ti dà il “condizionamento morale” del MMORPG in cui devi stare costantemente al passo, magari, con tuoi amici o compagni di gilda che crescono di livello perché hanno più tempo (o voglia) di te di stare a giocare.

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