Dagobah

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""Si, ci siamo. Dagobah....Non rilevo città né tecnologia. Abbondanti forme di vita, comunque. C'è qualcosa di vivo, laggiù.""
―Luke Skywalker[fonte]
Dagobah.

Regione: Orlo Esterno
Settore: settore di Sluis
Sistema: sistema di Dagobah

Tipo di pianeta: terrestre
Clima: umido
Terreno: paludoso
Atmosfera: respirabile
Gravità: standard
Durata del giorno: 23 ore standard
Durata dell’anno: 341 giorni standard

Specie native: Hepsalum Tash
Specie immigrate: nessuna
Linguaggi: nessuno
Città principali: nessuna
Luoghi di interesse: capanno di Yoda, grotta del Lato Oscuro
Affiliazione:

Dagobah era un pianeta dell'Orlo Esterno situato nel sistema di Dagobah. Pianeta remoto di paludi e foreste, servì come rifugio al Maestro Jedi Yoda durante il suo esilio.

Caratteristiche

Le paludi di Dagobah.
Un mondo distante, coperto dalle nebbie e paludoso, Dagobah non appare in nessuna mappa stellare moderna, ed è situato nel distante settore di Sluis, nei Territori dell'Orlo Esterno, a più di 50.000 anni luce dal Nucleo Galattico. E’ un mondo dimenticato, che fu dimora dell’ultimo rimasto tra i maestri dell’antico Consiglio Jedi, sin dai giorni del declino della Vecchia Repubblica. I numerosi tentativi di colonizzazione falliti gli hanno fatto guadagnare la nomea di pianeta maledetto o infestato da nefaste presenze, ed il suo aspetto poco accogliente non contribuisce a dissipare queste leggende.

Il pianeta è coperto di alberi nodosi e fetide paludi, enormi lagune ospitano terrificanti serpenti ed altre creature che nuotano nelle luride acque, volatili dalle ali membranose solcano i cieli offuscati dalle nebbie. Il pianeta non porta segni di colonizzazione tecnologica, sebbene pullulante di vita.

Storia

Stagno paludoso di Dagobah.
Durante gli anni della Vecchia Repubblica una spedizione di ricognizione comandata da Halka Four-Den fronteggiò le minacce di quell’ inferno melmoso; dopo tredici settimane spese a vagare senza sosta nè meta tra le paludi, la spedizione fu dichiarata fallimentare e Four-Den lanciò un segnale di S.O.S. I soccorsi giunsero troppo tardi e solo una registrazione di Four-Den venne rinvenuta, nessun altra traccia di lei e del suo equipaggio.

Anni dopo, un gruppo di Jedi del vicino sistema della stella Bpfasshi divennero dissidenti, soccombendo poi al Lato Oscuro. Maestri Jedi vennero mandati a sedare la insurrezione dei Jedi Oscuri, ma uno di essi riuscì a raggiungere il pianeta Dagobah. Anche se le circostanze non risultano de tutto chiare, si crede che questo Jedi Oscuro morì sul pianeta (alcuni dicono che sia stato proprio Yoda ad affrontarlo ed ucciderlo), e che la flora locale abbia assorbito tali malsane energie formando un nexus.

Dopo la scoperta della sparizione del pianeta Kamino dalle carte di navigazione Jedi all’inizio della Guerra dei Cloni, Yoda si mise con discrezione alla ricerca di altre mancanze. In tutta La galassia, scoprì altri 37 sistemi stellari ‘scomparsi’. Con il Lato Oscuro della Forza a pervaderlo, Yoda scelse di tenere uno di questi pianeti perduti, Dagobah appunto, come suo segreto personale.

L'intricata flora di Dagobah.
Conseguentemente la Purga dei Jedi da parte dell’emergente Impero, il Maestro Jedi Yoda volò su Dagobah a bordo di un guscio di salvataggio in cerca di un nascondiglio. Un mondo piagato da giungle estesissime, creature feroci e una costante pioggia torrenziale sembrava un luogo perfetto dove ritrovare tale rifugio, dato che pochi sarebbero andati in quei luoghi di loro spontanea volontà.

Nei primi anni dell’ Impero, l’esploratore Keog Boorn intraprese la via già tentata da Four-Den, ma la superstizione che lo attanagliava gli concesse appena il tempo di completare una missione di sopravvivenza standard prima di abbandonare il pianeta, marchiandolo per sempre come non idoneo alla colonizzazione.

Da questi sporadici tentativi vengono i bizzarri nomi della fauna locale di Dagobah. Gli alberi gnarl che coprono la maggior parte della superficie planetaria hanno un affascinante ciclo vitale, che inizia nella forma di deambulanti ragni bianchi bitorzoluti, che mettono radici continuando come alberi il loro ciclo vitali quando arrivati ad un determinato punto nello stesso. Altre creature note sono i butcherbug, che tessono letali ragnatele taglienti come rasoi, i dragonsnake e le lumache di palude.

Il giovane iniziato ai segreti della Forza Luke Skywalker viaggiò fino ai pantani inospitali spinto da un messaggio giuntogli dalla forma spettrale del suo maestro, Obi-Wan Kenobi e nonostante non avesse a disposizione le esatte coordinate di rotta verso Dagobah riuscì comunque a dedurne la posizione tramite l’esercizio dei suoi poteri della Forza.

Il capanno di Yoda.
Giunto nell’alta atmosfera del pianeta il suo X-Wing fu abbattuto da una forte tempesta elettromagnetica, che disattivò la sua strumentazione di bordo facendolo precipitare. Può darsi si fosse trattato di un fenomeno naturale, può darsi fosse stato lo stesso Yoda a focalizzare l’evento. Ad ogni modo, Luke toccò il suolo vicino alla semplice capanna di Yoda, iniziando presto il suo addestramento, che la pioggia costante e la brulicante fauna selvatica resero tra i più ardui mai visti.

La visione dei suoi amici in pericolo spinsero Luke ad abbandonare Dagobah, ci sarebbe tornato solo mesi dopo per trovarvi uno Yoda sofferente e malato ed apprendere di più rispetto al suo destino come figlio di Anakin Skywalker. Anni più tardi, nonostante la sua scoperta da parte di altri agenti e spedizioni esplorative fallite, Dagobah venne tenuto segreto anche da Luke Skywalker. Cancellò ogni informazione riguardo la connessione con La Forza di Dagobah dal databank della Nuova Repubblica. Le sue informazioni planetarie generiche, tuttavia, rimasero intatte.