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Satele Shan

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/* Storia */
Mentre la Guerra Fredda inizia a collassare, Satele Shan lavora a stretto contatto con i Corpi di Risposta d'Emergenza della Repubblica per proteggere la fragile pace e gli innocenti della galassia e viene avvertita della pericolosa minaccia rappresentata dall'Imperatore Sith dal suo ex servitore Lord Scourge quando l'ardita missione da lei autorizzata per catturare l'Imperatore si era conclusa con un disastro. Satele aiutò poi il Cavaliere Jedi conosciuto come Eroe di Tython a sabotare i piani dell'Imperatore attraverso la galassia e guidò personalmente una flotta d'invasione contro il pianeta capitale Imperiale Dromund Kaas mentre l'Eroe di Tython si confrontava con l'Imperatore e lo sconfiggeva. Mentre la rinnovata guerra si espandeva attraverso la galassia, Satele lavorò con la sua vecchia fiamma Jace Malcom ora Comandante Supremo dell'Esercito della Repubblica e i due conseguirono un'importante vittoria con la distruzione della nave da guerra prototipo imperiale Ascendant Spear a Duro grazie anche al lavoro del loro figlio Theron.
==StoriaBiografia==
===Primi anni e addestramento Jedi===
{{Quote|Lui fu il mio primo maestro - mi ha sempre resa orgogliosa, anche quando diceva cose senza un senso.|Satele Shan, sul suo apprendistato a Ngani Zho|Star Wars: The Old Republic 11: The Lost Suns, Part 5}}
Sollecitata da Darach, Shan abbandonò il suo Maestro e salì a bordo della Redshifter in modo da poter avvertire la Repubblica del ritorno dell'Impero lanciando all'ultimo istante la sua spada laser al suo maestro mentre saltava a bordo della nave del contrabbandiere con l'aiuto di Malcom. Okarr esortò sia Malcom che Shan a dirigersi alle postazioni armate della Redshifter e Satele prese posto nella postazione armata inferiore mentre il contrabbandiere si lanciava nella cintura di asteroridi Ceneri di Korr per sfuggire all'inseguimento dei caccia stellari di classe Supremacy Mark VI. Mentre stavano uscendo dalla cintura di asteroidi, Satele sentì la morte del suo maestro per mano di Malgus ma fu in grado di mettere da parte il suo dolore mentre Okarr si avvicinava e attraversava la sovrastruttura di una dreadnought di classe Harrower continuando a sparare ai caccia inseguitori fino a quando la Redshifter saltò nell'iperspazio.
===Una Jedi in ascesaLa Grande Guerra Galattica=======Combattendo l'Impero==== {{Quote|Questo era il potere della democrazia al lavoro, la validazione dei principi per cui combattiamo e la prova che, quando messa con le spalle al muro, la Repubblica può unirsi per prendere una posizione coraggiosa.|Satele Shan, sulla rivitalizzazione della Repubblica in seguito al successo nell'Ammasso di Minos|Il Diario del Maestro Gnost-Dural} Ritornando alla Repubblica, il trio portò la notizia del ritorno dell'Impero Sith anche se quando il Consiglio Jedi apprese della notizia, l'Impero aveva già lanciato un'invasione dell'Ammasso di Minos, un attacco su Sluis Van e il blocco della Rotta Commerciale Rimma. Il Consiglio richiese diversi resoconti di Shan e la Padawan riuscì perfino a partecipare ad una delle discussioni strategiche del Consiglio. Lei era presente al Tempio Jedi quando un contingente di jedi, tra cui il Maestro Jedi Kel Dor Gnost-Dural, partì alla volta dell'Ammasso di Minos occupato e fu testimone delle rivolte che esplosero su Coruscant come risultato. Satele spese la parte successiva della guerra con diversi Maestri Jedi prima di giungere sotto la tutela della Maestra Jedi di razza Togruta Dar'Nala, che la aiutò a diventare un Cavaliere Jedi a tutti gli effetti. La diplomatica e stratega politica Dar'Nala la aiutò a temprare l'aggressività e l'impazienza della sua allieva; nel 3.671 BBY, Satele e la sua Maestra Dar'Nala stazionavano al Tempio quando giunse la notizia della vittoria della Repubblica alla prima Battaglia di Bothawui e la sua meditazione venne interrotta da un intenso applauso che echeggiò dalla Piazza del Senato in tutto il pianeta. 
[[Immagine: Satele_4.jpg|thumb|left|280px|Satele contro Malgus su Alderaan.]]
Nel 3.667 BBY, Satele fu successivamente assegnata giunse sul pianeta dei Mondi del Nucleo di Alderaan per investigare sulle voci secondo cui una delle case reali del pianeta stava ospitando delle spie Imperiali. Durante la sua permanenza, l'Impero invase Alderaan e Shan corse al palazzo reale per proteggere la Regina trovandolo però già in rovina e qui ebbe una visione: una visione che le mostrò che Jace Malcom, che con la sua unità Squadra Havoc stava addestrando dei soldati feriti sul pianeta, aveva bisogno di rinforzi. Avvertendo il Consiglio Jedi, Satele si diresse celermente alle Montagne di Juran per aiutare i soldati della Repubblica nella loro guerriglia contro le forze Imperiali che stavano marciando sul Castello Organa. Le forze Imperiali erano guidate da Darth Malgus, il Sith che aveva combattuto contro Satele nell'orbita di Korriban quattordici anni prima, e quando lei arrivò i membri della Squadra Havoc stavano combattendo una battaglia persa in partenza contro una forza Imperiale disorganizzata ma comunque soverchiante. Quando Malcom stava per venir giustiziato da tre guerrieri Sith, Satele Shan balzò nella valle e atterrò dietro ai due che bloccavano Malcom rilasciando una potente spinta della Forza e uccidendo i tre Sith disorientati. Dopo localizzò Darth Malgus nelle vicinanze e accese la sua spada laser come segno di sfida verso il Sith. Satele Shan volò attraverso il campo di battaglia distruggendo nel frattempo un droide da guerra Imperiale e quattro Sith prima di giungere al cospetto di Malgus e di ingaggiarlo in duello. Lui bloccò il suo attacco iniziale prima di colpirla alla Maestra Darfaccia anche se lei rispose con un calcio prima di venir messa dal Signore dei Sith sulla difensiva. Dopo una serie di colpi, Satele venne costretta in ginocchio mentre tentava di bloccare la spada di Malgus e con la Forza fece cadere un albero per potersi permettere una tregua. I due continuarono a duellare sopra l'Nalaalbero caduto fino a quando Malgus le scagliò contro un altro tronco d'albero con la Forza e Satele riuscì appena ad eseguire una capriola in aria prima che Malgus conficcasse la sua spada laser nel tronco dove poco prima c'era stata la testa di lei. Tuttavia Malgus si girò rapidamente e colpendo orizzontalmente tagliò in due la spada a doppia lama di Satele prima che lei potesse attaccare, subito dopo mosse un affondo diretto al petto di lei che lo bloccò con le sue stesse mani fermando la quale terminò spada con il potere della Forza e della volontà. L'attacco di Malgus venne interrotto quando Malcom caricò il Sith con un feroce urlo prendendolo alla vita e impegnandolo in una breve collutazione per poi far detonare il detonatore termico che teneva in mano. L'esplosione lanciò il commando fuori dalla radura mentre Malgus riuscì ad assorbire gran parte dell'esplosione con la Forza rimanendo comunque sfregiato. Prima che il Signore dei Sith potesse inseguire Satele o Malcom, Satele raccolse la Forza e lanciò una potente onda facendo schiantare Malgus contro una vicina parete di roccia. Il Signore dei Sith continuò a combattere contro il potere da lei rilasciato mentre veniva spinto verso la parete e Satele raccolse tutta la sua forza in un secondo e più potente colpo per mandare l'addestramento intera parete in pezzi. Con il suo nemico sepolto sotto tonnellate di roccia, Satele raggiunse Malcom ferito che stava osservando il campo di battaglia ormai deserto e divenne il commando lanciò un raggio di segnalazione per segnalare la vittoria, uno dei tanti che punteggiarono la superficie di Alderaan mentre i rinforzi richiesti da Satele Shan giungevano nel sistema. Malcom venne sottoposto ad alcuni trattamenti con il kolto per guarire dalle ferite, di cui la più importante gli lasciò la faccia permanentemente sfregiata mentre le forze della Repubblica riprendevano il controllo di Alderraan. Satele incontrò il commando successivamente, mentre le forze della Repubblica celebravano la loro vittoria, e lo informò della visione che l'aveva portata in suo aiuto; in risposta alle domande di Malcom al riguardo di Malgus, Satele gli confidò la sua convinzione secondo cui il Sith era sopravvissuto alla battaglia. Malcom poi le ricordò i suoi sentimenti e, in risposta, lei tentò di ricordargli i suoi voti di Jedi che non le impedivano di ricambiare i suoi sentimenti. Soccombendo alle sue emozioni, lei e Malcom iniziarono una Cavaliere relazione segreta, una relazione che la portò a rimanere incinta circa sei mesi dopo la Battaglia di Alderann, non molto tempo dopo che Malcom era stato promosso al grado di Generale. In aggiunta al suo lavoro con il Colonnello Elin Garza per sviluppare la Divisione Forze Speciali, Malcom stava conducendo una campagna vicino alla città di Gell Mattar con Satele e lei decise di parlargli del suo desiderio di vendetta contro l'Impero Sith prima di informarlo della sua gravidanza. La conversazione rivelò che l'odio per l'Impero era la forza motrice di Malcom e Satele fu costretta a confrontarsi con la possibilità di passare al lato oscuro se l'Impero avesse causato la morte di Malcom. Questo e la paura dell'oscurità nascosta nello spirito di Malcom, portarono Satele a interrompere la loro relazione e progettare di abbandonare il figlio, capendo che averlo nella sua vita avrebbe messo a rischio la Repubblica. Per i mesi successivi, Satele continuò a servire in prima linea come un dei più grandi eroi della Repubblica, ispirando le fila dell'Esercito della Repubblica e portandolo alla vittoria su molti campi di battaglia attraverso la Galassia. Tuttavia, con la gravidanza che avanzava e che i vestiti Jedinon potevano più nascondere, Satele tornò dal suo primo Maestro Ngani Zho e gli spiegò della sua gravidanza omettendo però il nome del padre. Fu Ngani Zho non pose alcuna domanda sulla sua storia e decise subito di aiutarla spiegando ai vertici militari e al Consiglio Jedi che lui l'aveva mandata in una tenace missione segreta di massima importanza. Satele diede alla luce suo figlio con l'aiuto di Ngani Zho su un pianeta lontano dalla guerra e Zho prese il bambino per crescerlo, come da accordi, come suo secondo ma non prima che lei lo chiamasse Theron. ====Eroe della Repubblica===={{Quote|E l'ultimo ... Satele Shan, guardiana della Repubblica, le cui parole ispirano eserciti. Avevano combattuto separatamente, sulle Pianure di Cenere di Lenico e valorosa guerriera negli asteroidi-alveari di Gelpog il Tiranno. Hanno combattuto 20 mila anni di male, incarnato nell'Imperatore Sith e nei suoi servi. Non hanno mai vacillato. Di tutti loro, è stata Satele a rendermi più fiero.|Ngani Zho, su Satele e altri suoi ex-studenti|Star Wars: The Old Republic 7: The Lost Suns, Part 1}} Un anno dopo, nel 3.665 BBY, Satele venne assegnata al contingente della Grande GuerraMarina della Repubblica con il compito di proteggere una flotta di navi da guerra prototipo che stavano venendo raggruppate per un attacco contro la capitale dei Sith Dromund Kaas. La flotta subì un'imboscata da parte della Marina Imperiale nei Territori dell'Orlo Esterno scatenando una battaglia lunga una settimana e che attraversò diversi sistemi prima di raggiungere il suo picco nel sistema di Hoth. Centinaia di navi su entrambi i lati vennero distrutte durante il conflitto e Satele fu a bordo di una delle poche navi della Repubblica che riuscirono a sfuggire alla distruzione. Nel 3.661 BBY, prestando servizio Satele venne richiamata a Coruscant quando i Mandaloriani iniziarono il blocco della Via Commerciale Hydian, fu testimone delle rivolte che scoppiarono sulla capitale in risposta alla carenza di approvigionamenti a causa del blocco e li vide peggiorare una volta che i Jedi non riuscirono a rompere il blocco vicino a Devaron. Con la guerra vicina alla fine della terza decade, Satele si unì a Jaric Kaedan, Bela Kiwiiks e Syo Bakarn, tutti ex-apprendisti di Ngani Zho come lei, a guidare il 45esimo Battaglione e altri soldati della Repubblica in un contrattacco sul pianeta ghiacciato Rhen Var. Tutti e quattro i Jedi avevano combattuto su vari campi di battaglia, tra cui contro Gelpog il Tiranno e nella [[Battaglia battaglia sulle Pianure di Alderaan (Grande Guerra Galattica)|Cenere di Lenico IV, e guidarono le forze della Repubblica in una carica che li portò fino alla fortezza di Darth Mekhis, membro del Consiglio Oscuro. Dopo aver rotto la porta della camera di Mekhis con la Forza, Satele ingiunse alla Signora dei Sith di arrendersi offrendo in cambio protezione ma Mekhis rifiutò e le due iniziarono un feroce duello che lasciò Mekhis gravemente ferita anche se riuscì a fuggire. Poco dopo la Battaglia di Rhen Var, l'Impero avvicinò la Repubblica con una sorprendente offerta di pace nel 3.653 BBY; come gesto di buona fede, l'Impero ritirò le sue forze dall'Ammasso di Minos e il Senato Galattico accettò i negoziati di pace che iniziarono su Alderaan]]. La delegazione della Repubblica, dove guidata dal Senatore Cereano Paran Am-Ris, giunse su Alderaan accompagnata da diversi Jedi tra cui Satele, Dar'Nala, Syo Bakarn e Aryn Leneer. Satele spese la sua prima mattina in meditazione ma i suoi sforzi non furono sufficienti per celare la tensione che sentiva alla conferenza e si scontrò nuovamente confidò con la ex-maestra, poichè riteneva che ci fosse qualcosa di più dietro alla conferenza di quanto credeva il Consiglio. I spospetti di Satele si rivelarono esatti: una flotta sotto il comando di Darth Angral si era avvicinata a Coruscant e aveva attaccato il pianeta dopo che Darth Malguscon un gruppo d'attacco aveva disattivato la griglia di difesa orbitale all'interno del Tempio Jedi. Il Cancelliere Supremo Berooken contattò Am-Ris e tentò di avvertirlo del tradimento dei Sith ma l'intera sala conferenze venne costretta a guardare mentre Darth Angral irrompeva nell'ufficio del Cancelliere e uccideva il Mon Calamari. Realizzando che i Sith avevano fatto ricorso al tradimento, Satele brandì la sua spada laser e nella [[Battaglia caricò l'emissario dell'Impero Darth Baras. Baras bloccò il suo attacco con la sua lama e la avvertì di Rhen Var]]trattenersi mentre spiegava ad Am-Ris che i colloqui di pace sarebbero continuati come previsto, dove sventò solo che la Repubblica avrebbe dovuto acconsentire ai termini posti dall'Impero che teneva in ostaggio Coruscant. Sollecitata da Dar'Nala, Satele si disimpegnò, riluttante uscì dalla sala assieme al resto della delegazione della Repubblica solo per trovare Aryn Leneer impegnata in un combattimento con i piani due Sith membri della delegazione Imperiale che aspettavano all'esterno. La voce di [[Dar'Nala portò velocemente lo scontro ad uno stop ma Satele fu appena in grado di fermare il Senatore Am-Ris dall'attaccare Darth Mekhis]]Baras quando il Signore dei Sith punzecchiò i delegati della Repubblica ricordandogli che erano lì per discutere della pace. Dopo aver abbandonato la sala, Dar'Nala prese il comando del gruppo e ordinò a Satele di preparare un canale di comunicazione sicuro con il Gran Maestro Zym; mentre aspettavano la risposta del Gran Maestro e si chiedevano se fosse ancora vivo, il gruppo discusse della sistuazione sconosciuta su Coruscant e Aryn Leneer rivelò che il suo legame telepatico con il suo Maestro Ven Zallow le aveva fatto sentire la sua morte durante l'attacco al Tempio. Più tardi quella notte, Zym informò Dar'Nala e Am-Ris che la Repubblica non aveva altra scelta se non accettare i termini di Baras fino a quando Coruscant non fosse stata liberata e avvertì anche Dar'Nala che Satele doveva porre delle scuse a Baras se volevano che i negoziati procedessero. Nonstante i sentimenti di Dar'Nala in materia, Satele fece come ordinato dal Gran Maestro e malvolentieri si scusò con il Signore dei Sith il giorno successivo.
Ad un certo punto, nel corso della guerra, diede alla luce [[Theron Shan]], alla quale però non rimase attaccata per potersi dedicare interamente ai suoi doveri di Jedi.
===Contese con i Sith===
Satele fu inviata al seguito della sua ex maestra [[Dar'Nala]] a rappresentare i Jedi nei negoziati di pace con l'[[Impero Sith (Veri Sith)|Impero Sith]] su [[Alderaan]]. Quando giunse notizia del [[Sacco di Coruscant]], Satele affrontò [[Baras|Lord Baras]] e la stessa Dar'Nala dovette insistere a lungo affinché abbassasse le armi.
[[Immagine: Baras_1.jpg|thumb|250px|Satele affronta Baras.]]
Dopo la firma del [[Trattato di Coruscant]], Dar'Nala e Satele furono inviate a sovrintendere alla ritirata delle truppe repubblicane dall'[[Orlo Esterno]]. Dar'Nala era infuriata poiché il [[Maestro Jedi|Maestro]] [[Zym]] non solo le stava di fatto cacciando dal centro della [[Galassia]], ma anche perché si era rifiutato di parlare con Satele, la quale aveva avvertito che dietro i colloqui di pace c'era qualcosa di oscuro. Le due scoprirono però di essere sorvegliate dal droide Sith [[SP-99]], in teoria garanzia del rispetto del Trattato.
 
Poco dopo, il loro trasporto fu attaccato da una nave da guerra Sith. I commando imperiali abbordarono la nave e riuscirono a catturare Dar'Nala, mentre Satele riuscì a tramortire i propri assalitori (ricevendo così una ramanzina da parte di SP-99, che le ricordò che così facendo avrebbe violato il Trattato). Capendo di non avere possibilità di salvare la sua Maestra nell'immediato, Satele fuggì a bordo di un [[guscio di salvataggio]] insieme a SP-99, il quale le disse che, pronosticamente parlando, sarebbero occorsi 500.000 anni prima che il guscio fosse stato ritrovato. Satele rispose che, come le diceva sempre Dar'Nala, avrebbe imparato ad essere paziente.