Sagoro Autem

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Il soggetto di questa voce è apparso nell'era dell'ascesa dell'Impero.
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Sagoro Autem
Informazioni biografiche
Pianeta d'origine

Coruscant[1]

Descrizone fisica
Razza

Umano[1]

Sesso

Maschile[1]

Capelli

Castano chiaro[1]

Occhi

Marroni[1]

Pelle

Chiara[1]

Informazioni storiche e politiche
Epoche

Era dell'ascesa dell'Impero[1]

Affiliazione
"Non ci sei mai arrivato, Venco. Sono i principi della Repubblica che difendo. Le istituzioni sono tutto ciò che ci separa noi e il caos. Gli individui vanno e vengono, ma i principi restano. Ed è per essi che ucciderò—o morirò—"
―Sagoro Autem a Venco Autem[fonte]

Sagoro Autem era un Capitano delle Guardie del Senato della Repubblica Galattica, incarico giunto ormai alla terza generazione nella sua famiglia. In un epoca in cui il Senato si rivelava sempre più paralizzato e corrotto, egli considerava l’onore e i propri doveri come principi sacri che andavano preposti persino ai legami familiari.

Biografia

Sagoro Autem.
Sua moglie Sula lo trovava sempre distante, mentre suo figlio Reymet lo riteneva un irragionevole. Il giovane ribelle non intraprese la carriera del padre, non condividendo la rigida disciplina alla quale era sottoposto, così lasciò l’addestramento della Guardia Senatoriale. La più grande sventura di Sagoro era tuttavia suo fratello maggiore: il criminale di nome Venco. Il maggiore degli Autem non aveva scrupoli, ed aveva idee più sicure sul fato della Repubblica rispetto al fratello idealista. Tutto era cominciato quando agli inizi della sua carriera, Sagoro aveva scoperto che il fratello, anch’egli ai tempi una Guardia Senatoriale, era solito prendere mazzette. Sagoro fece così incarcerare Venco.

Nonostante possedesse tutti i requisiti, Sagoro rifiutò le promozioni che lo avrebbero dirottato a compiti amministrativi. Al contrario, continuò a lavorare in Senato assieme al suo compagno Isaru Omin, facendo riferimento al Comandante Zalin Bey.

Un anno prima della Battaglia di Geonosis, Sagoro venne incaricato di investigare sull’assassinio del Senatore Jheramahd Greyshad mentre il suo successore, Simon Greyshade, era stato messo sotto la protezione dei Cavalieri Jedi. Le indagini evidenziarono che nel crimine era coinvolto suo fratello.

Il viscido Venco poi sfruttò l’ingenuità di Reymet per mettere le mani sul codice di accesso al Senato di Sagoro. Con questi codici, Venco si introdusse in Senato per un ultimo tentativo di omicidio contro il neo-eletto Senatore Greyshade.

Dato il coinvolgimento di Venco, Sagoro venne allontanato dal caso e le sue indagini furono rivolte verso la famiglia Aumet. La devozione di Sagoro nel proteggere il suo incarico, tuttavia, non vacillò mai. Disubbidendo agli ordini, Sagoro fu presente quando Venco sparò il colpo. Greyshade sopravvisse, ma Sagoro fu costretto ad uccidere suo fratello, cancellando la sua unica possibilità di chiarire il suo coinvolgimento nel complotto. Come se non bastasse, Autem scoprì che suo figlio aveva aiutato lo zio in questo crimine.

Poco dopo, sua moglie lo lasciò, portando con sè la figlia. Permise al figlio di scappare prendendosi ogni colpa, e venne rimosso da ogni incarico con infamia. Con la sua vita distrutta, la sua lealtà verso la Repubblica alla fine vacillò, e sarebbero stati necessari anni prima che potesse rimettere insieme i pezzi della sua vita.

Obi-Wan Kenobi e Sagoro Autem.
Durante il suo esilio forzato, Sagoro alla fine divenne un mercenario. Passò un periodo nella prigione di Brentaal IV quando fu mollato da un Devaroniano durante un’operazione illegale di contrabbando. Durante le Guerre dei Cloni, si ritrovò coinvolto in uno scontro fra i Jedi e le forze di resistenza locali comandate da Shogar Tok. Dopo aver aiutato la task force Jedi di cui facevano parte il Generale Shaak Ti e Quinlan Vos, gli fu concessa la grazia si riunì alla Repubblica, unendosi alla Marina Repubblicana e prestando servizio come Capitano grazie all’incoraggiamento del suo vecchio amico Jan Dodonna.

Quando l'Impero salì al potere, servì la Marina Imperiale solo per alcune settimane, fino a che, in seguito ad una riunione degli ufficiali di Flotta con l'Imperatore Palpatine ed il suo braccio destro Darth Vader, decise di rassegnare le sue dimissioni. Vader così assunse tre cacciatori di taglie (Severian, Taruta e Evan Hessler) per catturare il Capitano traditore. Sagoro, con l’aiuto del suo ex-compagno Isaru Omin, sfuggì in un primo momento alla cattura, per poi essere infine catturato da Hessler.

Quando accadde, Hessler si rivelò essere in realtà Reymet, il figlio di Sagoro. I due fuggirono su Coruscant per riunirsi alla loro famiglia.

Presente in

Fonti

Note e riferimenti

Vedi anche

Collegamenti esterni