Uno spazioporto era il luogo adibito al decollo, all'atterraggio e alla sosta delle astronavi.
Storia
Tecnicamente, il termine 'spazioporto' indicava una struttura dalla capienza dichiarata, capace di servire molteplici astronavi e aperta a qualunque vascello civile regolarmente autorizzato. Al contrario, una 'piattaforma d'atterraggio' era un impianto privato, solitamente in grado di ospitare una sola nave alla volta.
In Herglese, la parola per indicare lo spazioporto era shan-pakk. Questo termine era ampiamente utilizzato nel settore di Tapani, vista l'influenza del commercio Herglic in quella regione.
Spazioporti ed esercito
Spesso lo spazioporto includeva una struttura commerciale riservata, la quale consentiva alle basi militari di ricevere i rifornimenti di cibo e di materie prime, oltre che inviare dati, personale e risorse alle navi in orbita, ad altre basi o a pianeti vicini. I prodotti che, per un qualunque motivo, dovevano essere sottoposti a controllo, potevano essere rivenduti presso questa struttura. Inoltre, in assenza di torri di controllo civili, lo spazioporto poteva monitorare il traffico aereo non militare.