Nomi Sunrider: differenze tra le versioni

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Nomi Sunrider era potente nella Forza, anche prima che intraprendesse il sentiero Jedi. Suo marito, Andur Sunrider, soleva ripeterle spesso che sarebbe diventata una grande Jedi. Nomi protestava dicendo che era troppo timida. Piuttosto prevedeva che loro figlia, Vima, sarebbe diventata una Jedi.
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Nomi accompagnò Andur quando egli venne incaricato di consegnare dei cristalli di Adegan al Maestro Thon, dopo averli prelevati dal Maestro Chamma. Quando furono dirottati nel Sistema Stenness ed Andur fu ucciso, Nomi comprese improvvisamente che il suo legame con la Forza aveva la stessa intensità di quello del marito, e forse era addirittura ancor più potente. Si liberò dei Thugs che avevano ucciso Andur, usando la sua spada laser. Nomi temeva l’uso di quell’arma, ma decise comunque di portare avanti la missione del marito lungo il Sistema Stenness per consegnare i cristalli di Adegan ad Ambria.
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{{Quote|Questa Jedi giocherà una parte importante nello scontro che ha da venire. Davvero, sarà forte—è un essere luminoso.|Ood Bnar, esprimendosi su Nomi Sunrider|Tales of the Jedi: Knights of the Old Republic}}
  
Qui, intraprese l’addestramento Jedi che era stato concepito per Andur. Venne istruita dal Maestro Thon, il quale scoprì che Nomi era abile nell’uso della meditazione da battaglia. Thon iniziò anche l’addestramento della figlia di Nomi: Vima.
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'''Nomi Sunrider''' fu una femmina [[Umano|Umana]] che servì come [[Cavaliere Jedi]] al tempo della [[Repubblica Galattica]]. Da giovane sposò [[Andur Sunrider]], che si stava addestrando per diventare [[Jedi]], e dette alla luce una bambina, che chiamarono [[Vima Sunrider|Vima]]. Durante un viaggio verso il [[sistema di Stenness]], Andur cadde in un'imboscata dei membri della banda dell'[[Hutt]] [[Bogga]], il quale era interessato ai [[cristalli Adeganiani]] che Nomi e il marito stavano trasportando. Lo scontro che seguì vide la morte di Andur e l'inizio del cammino di Nomi per diventare Jedi. Nomi completò il proprio addestramento con il [[Maestro Jedi]] [[Thon]] e fu posta a capo di una missione di salvataggio su [[Onderon]] per portare aiuto a [[Ulic Qel-Droma]] durante l'[[Ascesa di Freedon Nadd]]. Insieme ad altri Jedi, Nomi aiutò Ulic a porre fine alla rivolta Naddista, decretando anche la fine del dominio [[Sith]] sul pianeta. Dopo questi fatti, Nomi fu uno dei molti Jedi a partecipare alla [[Grande Guerra Sith]] contro l'ascesa di [[Exar Kun]] e del suo apprendista, il Jedi decaduto Ulic Qel-Droma. Durante la guerra, Nomi vide Ulic uccidere il proprio fratello [[Cay qel-Droma|Cay]] e, guidata da forti emozioni, usò i suoi poteri per [[separazione dalla Forza|separare] Ulic dalla Forza. Con la sconfitta di Ulic da parte di Nomi, la guerra giunse a una rapida fine.
  
Quando Bogga the Hutt inseguì Nomi su Ambria per impossessarsi dei cristalli di Adegan, ella resistette di nuovo all’uso della spada laser, ma fu costretta ad impugnarla per difendere il suo Maestro. Si liberò degli scagnozzi di Bogga, compiendo un ulteriore passo lungo il sentiero per diventare una Jedi. Tempo dopo, Thon avrebbe poi rivelato che la venuta di Nomi era stata preannunciata da almeno una delle Profezie Jedi.
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Dopo le devastazioni dell Grande Guerra Sith, Nomi scalò la gerarchia dell'Ordine Jedi fino a diventarne capo intorno al periodo del [[Conclave della Stazione Exis]], una riunione che Nomi aveva convocato per permettere ai Jedi di discutere della ricostruzione dell'Ordine a seguito della guerra. Anni dopo la sua morte, il suo lascito fu ricordato negli annali Jedi e le sue storie furono narrate durante i secoli.
  
Col passare del tempo, Nomi venne assegnata ad assistere Ulic Qel-Droma nel risolvere la guerra civile su Onderon, periodo durante il quale si innamorò di lui. Questo sentimento, tuttavia, ebbe vita breve, in quanto Ulic fu sedotto dal Lato Oscuro della Forza nel tentativo di infiltrarsi nella setta dei Krath.
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==Biografia==
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===Giovinezza===
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{{Quote|La Forza è potente in te Nomi. Tu puoi essere un Jedi.'"<br>"'Tu sai che sono troppo timida per essere un Jedi...ma tua figlia sarà un grande Jedi un giorno...con il Maestro Thon e tu a insegnarle.|Andur e Nomi|Tales of the Jedi: The Saga of Nomi Sunrider}}
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Si sa pressoché niente riguardo all vita di Nomi prima del suo matrimonio con Andur Sunrider. Tuttavia, quando iniziò la propria vita con Andur, Nomi si trovò in uno stato di costante soggezione per la profonda connesione del marito con [[la Forza]]. Anche se lui le diceva che anche lei aveva quello stesso potere, Nomi non si azzardava nemmeno a pensare di essere in grado do controllare la Forza come invece sapeva fare suo marito.
  
Insieme cercarono di sconfiggere i Krath nel Sistema dell’Imperatrice Teta, ma vennero respinti. Nomi fece anche parte del Grande Consiglio su Deneba, ritornando poi sul Sistema Tetan per cercare di persuadere Ulic affinchè abbandonasse il sentiero oscuro. Il suo amore per Ulic si rivelò essere meno potente del desiderio di lui di vendicarsi della morte del suo Maestro Arca Jeth, e finì per diventare l’apprendista del Signore Oscuro dei Sith: Exar Kun.
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Nomi visse con Andur sul pianeta [[Darada]] per poi seguirlo su [[H'ratth]] quando il marito fu chiamato come apprendista dal Maestro [[Chamma]], da cui avrebbe avuto una istruzione più approfondita nelle vie della Forza. Durante la permanenza sul pianeta, Nomi dette alla luce una bambina, che lei e Andur chiamarono Vima. Dopo anni di addestramento su H'ratth, Andur aveva imparato tutto ciò che il suo maestro poteva insegnargli, così Chamma invitò Andur a recarsi sul pianeta [[Ambria]], nel sistema di Stenness, per completare l'addestramento sotto la guida del Maestro [[Thon]]. Consegnò anche ad Andur dei cristalli Adeganiani da consegnare al nuovo Maestro. Sunrider seguì gli ordini di Chamma e partì insieme a Nomi, Vima e al loro droide personale [[A-3DO]] a bordo della ''[[Lightside Explorer]]'' per il sistema di Stenness.
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===Imboscata===
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{{Quote|Andur!'''Andur'''! È '''morto'''! Avete '''ucciso''' mio marito!|Nomi, dopo aver assistito alla morte del marito|Tales of the Jedi (audio)}}
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Dopo aver lasciato H'ratth, Nomi e la propria famiglia giunsero alla [[stazione iperspaziale Stenness|stazione iperspaziale]] situata proprio ai confini del sistema di Stenness; una volta attraccato furono però attaccati dalla banda di criminali dell'Hutt Bogga, che avevano ascoltato Andur e Nmi discutere dei cristalli che stavano trasportando.
  
Nomi fece ritorno dal Maestro Thon, ove venne colta da Crado e Oss Willum, i quali erano venuti ad uccidere Thon per conto di Exar Kun. Nomi e la Jedi di razza Cathar di nome Sylvar riuscirono a difendersi dall’attacco, ma in questo modo Nomi venne risucchiata sempre di più nella Grande Guerra dei Sith. Quando Ulic venne catturato e portato su Coruscant per essere processato, Nomi giuse con Cay Qel-Droma e Tott Doneeta per cercare di convincerlo ad abbandonare il Lato Oscuro.
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Alcuni mebri della banda riuscirono a prendere in ostaggio il droide protocollare A-3DO, usandolo come un diversivo. Andur si scontrò con i criminali, ma fu colto alla sprovvista da uno di loro che gli lanciò contro un [[verme gorm]]; il morso del verme era estrememante velenoso e il Jedi morì pochi istanti dopo il contatto con l'animale. Nomi, vedendo morire il marito, corse al suo fianco e fu immediatamente terrorizzata dai criminali che volevano sapere dove tenesse i cristalli. In quel momento Andur apparve come un [[fantasma della Forza]] alla moglie e le disse che non era il momento delle lacrime, ma che doveva prendere la sua [[spada laser]] e difendere se stessa e Vima. Nomi raccolse esitante la spada di Andur e attaccò i criminali, uccidendone uno che si chiamava [[Quanto]] e poi un altro. I malviventi rimasti fuggirono dall'improvviso attacco di Nomi, tornando da Bogga per riferire il proprio fallimento.
 
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Tuttavia, dopo la ritirata della banda, Nomi si sentì immediatamente colpevole per ciò che aveva fatto, per aver ucciso i due criminali. Andur si rivelò di nuovo alla moglie e le cominicò che il loro tempo insieme era giunto al termine, che era il momento per lei di intraprendere la strada che aveva sempre avuto paura ad imboccare. Nomi ascoltò Andur dirle che avrebbe dovuto continuare il viaggio verso Ambria e trovare il Maestro Thon, che la avrebbe istruita nelle vie della Forza. Accettò di onorare le ultime volontà del marito, partendo con Nomi e A-3DO verso Ambria. Anche se Nomi non aveva neppure iniziato il proprio addestramento Jedi, riusciva a sentire la presenza di Thon nella Forza che brillava come una torcia in una stanza buia e la usò per trovare la strada verso la propria destinazione.
Tuttavia, la sua possessione Sith aveva radici profonde, anche per l’amore di Nomi, e l’apparizione improvvisa di Exar Kun venuto per liberare il suo apprendista non fece altro che alimentare i suoi poteri. Nomi e gli altri Jedi furono impotenti quando Kun uccise Vodo-Siosk Baas e cercarono di seguire Ulic e Kun nel Sistema Auril. Nomi si recò su Ossus per fornire il proprio aiuto nell’evacuazione delle biblioteche Jedi dopo che Aleema Keto aveva distrutto il Sistema Cron; qui venne di nuovo coinvolta nelle vicende di Ulic. Dopo infatti che quest’ultimo assassinò il fratello Cay, Nomi andò così in collera che utilizzò la Forza per isolare Ulic dalla Forza stessa.
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===Arrivo su Ambria===
 
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===Addestramento Jedi===
La sua rabbia fece sì che il tentativo avesse successo, e Ulic venne completamente reso sordo, cieco, e muto alla Forza. Giustificò se stessa con la convinzione che Ulic non l’avrebbe mai più amata. Nel periodo immediatamente successivo alla Grande Guerra dei Sith, Nomi si dedicò alla politica, organizzando e presiedendo la Convocazione di Exis, alla quale parteciparono centinaia di Jedi. Durante l’assemblea però, la figlia Vima fuggì sulla nave di Hoggon in direzione Rhen Var, in cerca di Ulic Qel-Droma. La piccola Vima infatti, sentendosi trascurata dalla madre nel suo addestramento in quanto sempre impegnata con i suoi doveri, decise di avere un altro Maestro, e scelse proprio Ulic.
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===Rivolta su Onderon===
 
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===Il conflitto Krath===
Nomi si diresse immediatamente su Rhen Var per recuperare la figlia. Sul pianeta ghiacciato scoprì che Ulic non l’aveva mai dimenticata, osservando un’immensa scultura scolpita con la spada laser nel ghiaccio assieme a Vima. La scultura rappresentava Nomi e Andur. Tuttavia, non era preparata per l’arrivo di Sylvar su Rhen Var, assetata di vendetta nei confronti di Ulic. Una volta convinta Sylvar che la vendetta non era la via di un Jedi, Ulic venne colpito alle spalle da Hoggon, desideroso di compiere un gesto valoroso per i Jedi e non al corrente del cambiamento di Ulic. Dopo che il suo corpo scomparve nella Forza, Nomi capì che doveva concentrarsi maggiormente sull’addestramento della figlia.
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===La Battagla di Deneba===
 
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===Escalation===
Anche se le documentazioni Jedi non forniscono ulteriori informazioni su Nomi Sunrider, è noto che Vima portò avanti l’eredità della famiglia Sunrider come Cavalieri Jedi, eredità che scomparve definitivamente con la morte di Vima-da-Boda.
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===La Guerra Sith===
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===Capo dell'Ordine===
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===Eredità===
  
 
[[Categoria: Personaggi femminili]]
 
[[Categoria: Personaggi femminili]]

Versione delle 22:31, 1 giu 2010

Obi-wan-kenobi.jpg

La Morte Nera sarà completata entro i tempi previsti...

(LAVORI IN CORSO)

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Il soggetto di questa voce è apparso nell'era della Vecchia Repubblica.
Nomi Sunrider.jpg
Nomi Sunrider
Descrizone fisica
Razza

Umana

Sesso

Femmina

Altezza

1,6 metri

Capelli 

Marrone ruggine

Occhi 

Blu-verdi

Pelle 

Chiara

Informazioni storiche e politiche
Epoche

Era della Vecchia Repubblica

Affiliazione
Maestri noti
Apprendisti noti

Vima Sunrider

"Questa Jedi giocherà una parte importante nello scontro che ha da venire. Davvero, sarà forte—è un essere luminoso."
―Ood Bnar, esprimendosi su Nomi Sunrider[fonte]

Nomi Sunrider fu una femmina Umana che servì come Cavaliere Jedi al tempo della Repubblica Galattica. Da giovane sposò Andur Sunrider, che si stava addestrando per diventare Jedi, e dette alla luce una bambina, che chiamarono Vima. Durante un viaggio verso il sistema di Stenness, Andur cadde in un'imboscata dei membri della banda dell'Hutt Bogga, il quale era interessato ai cristalli Adeganiani che Nomi e il marito stavano trasportando. Lo scontro che seguì vide la morte di Andur e l'inizio del cammino di Nomi per diventare Jedi. Nomi completò il proprio addestramento con il Maestro Jedi Thon e fu posta a capo di una missione di salvataggio su Onderon per portare aiuto a Ulic Qel-Droma durante l'Ascesa di Freedon Nadd. Insieme ad altri Jedi, Nomi aiutò Ulic a porre fine alla rivolta Naddista, decretando anche la fine del dominio Sith sul pianeta. Dopo questi fatti, Nomi fu uno dei molti Jedi a partecipare alla Grande Guerra Sith contro l'ascesa di Exar Kun e del suo apprendista, il Jedi decaduto Ulic Qel-Droma. Durante la guerra, Nomi vide Ulic uccidere il proprio fratello Cay e, guidata da forti emozioni, usò i suoi poteri per [[separazione dalla Forza|separare] Ulic dalla Forza. Con la sconfitta di Ulic da parte di Nomi, la guerra giunse a una rapida fine.

Dopo le devastazioni dell Grande Guerra Sith, Nomi scalò la gerarchia dell'Ordine Jedi fino a diventarne capo intorno al periodo del Conclave della Stazione Exis, una riunione che Nomi aveva convocato per permettere ai Jedi di discutere della ricostruzione dell'Ordine a seguito della guerra. Anni dopo la sua morte, il suo lascito fu ricordato negli annali Jedi e le sue storie furono narrate durante i secoli.

Biografia

Giovinezza

"La Forza è potente in te Nomi. Tu puoi essere un Jedi.'"
"'Tu sai che sono troppo timida per essere un Jedi...ma tua figlia sarà un grande Jedi un giorno...con il Maestro Thon e tu a insegnarle.
"
―Andur e Nomi[fonte]

Si sa pressoché niente riguardo all vita di Nomi prima del suo matrimonio con Andur Sunrider. Tuttavia, quando iniziò la propria vita con Andur, Nomi si trovò in uno stato di costante soggezione per la profonda connesione del marito con la Forza. Anche se lui le diceva che anche lei aveva quello stesso potere, Nomi non si azzardava nemmeno a pensare di essere in grado do controllare la Forza come invece sapeva fare suo marito.

Nomi visse con Andur sul pianeta Darada per poi seguirlo su H'ratth quando il marito fu chiamato come apprendista dal Maestro Chamma, da cui avrebbe avuto una istruzione più approfondita nelle vie della Forza. Durante la permanenza sul pianeta, Nomi dette alla luce una bambina, che lei e Andur chiamarono Vima. Dopo anni di addestramento su H'ratth, Andur aveva imparato tutto ciò che il suo maestro poteva insegnargli, così Chamma invitò Andur a recarsi sul pianeta Ambria, nel sistema di Stenness, per completare l'addestramento sotto la guida del Maestro Thon. Consegnò anche ad Andur dei cristalli Adeganiani da consegnare al nuovo Maestro. Sunrider seguì gli ordini di Chamma e partì insieme a Nomi, Vima e al loro droide personale A-3DO a bordo della Lightside Explorer per il sistema di Stenness.

Imboscata

"Andur!Andur! È morto! Avete ucciso mio marito!"
―Nomi, dopo aver assistito alla morte del marito[fonte]

Dopo aver lasciato H'ratth, Nomi e la propria famiglia giunsero alla stazione iperspaziale situata proprio ai confini del sistema di Stenness; una volta attraccato furono però attaccati dalla banda di criminali dell'Hutt Bogga, che avevano ascoltato Andur e Nmi discutere dei cristalli che stavano trasportando.

Alcuni mebri della banda riuscirono a prendere in ostaggio il droide protocollare A-3DO, usandolo come un diversivo. Andur si scontrò con i criminali, ma fu colto alla sprovvista da uno di loro che gli lanciò contro un verme gorm; il morso del verme era estrememante velenoso e il Jedi morì pochi istanti dopo il contatto con l'animale. Nomi, vedendo morire il marito, corse al suo fianco e fu immediatamente terrorizzata dai criminali che volevano sapere dove tenesse i cristalli. In quel momento Andur apparve come un fantasma della Forza alla moglie e le disse che non era il momento delle lacrime, ma che doveva prendere la sua spada laser e difendere se stessa e Vima. Nomi raccolse esitante la spada di Andur e attaccò i criminali, uccidendone uno che si chiamava Quanto e poi un altro. I malviventi rimasti fuggirono dall'improvviso attacco di Nomi, tornando da Bogga per riferire il proprio fallimento. Tuttavia, dopo la ritirata della banda, Nomi si sentì immediatamente colpevole per ciò che aveva fatto, per aver ucciso i due criminali. Andur si rivelò di nuovo alla moglie e le cominicò che il loro tempo insieme era giunto al termine, che era il momento per lei di intraprendere la strada che aveva sempre avuto paura ad imboccare. Nomi ascoltò Andur dirle che avrebbe dovuto continuare il viaggio verso Ambria e trovare il Maestro Thon, che la avrebbe istruita nelle vie della Forza. Accettò di onorare le ultime volontà del marito, partendo con Nomi e A-3DO verso Ambria. Anche se Nomi non aveva neppure iniziato il proprio addestramento Jedi, riusciva a sentire la presenza di Thon nella Forza che brillava come una torcia in una stanza buia e la usò per trovare la strada verso la propria destinazione.

Arrivo su Ambria

Addestramento Jedi

Rivolta su Onderon

Il conflitto Krath

La Battagla di Deneba

Escalation

La Guerra Sith

Capo dell'Ordine

Eredità