Gial Ackbar

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Ackbar
Informazioni biografiche
Pianeta d'origine

Dac[1]

Nascita

44 BBY, Mon Calamari[fonte?]

Morte

29 ABY, Mon Calamari

Descrizione fisica
Razza

Mon Calamari[1]

Sesso

maschio[1]

Altezza

1.8 metri[1]

Capelli

nessuno[1]

Occhi

arancione[1]

Dotazione
Veicolo personale

Home One, Defiance, Galactic Voyager

Informazioni storiche e politiche
Epoche
Affiliazione
"Che la Forza sia con noi."
―Ammiraglio Ackbar[fonte]

Comandante della Flotta Alleata, l’Ammiraglio Ackbar ideò una strategia d’attacco per la Battaglia di Endor, e fu al comando dell’Incrociatore Mon Calamari Home One. La combinazione della sua provata abilità tattica militare con le manovre poco ortodosse del Generale Lando Calrissian, fu sufficiente per assicurare la vittoria all’Alleanza in quella che passò alla storia come la sua più grande impresa. Membro della razza Mon Calamari, Ackbar e la sua gente costituivano l’equipaggio delle navi da guerra fornite alla Ribellione da questa razza acquatica. Ackbar era assai devoto alla causa della Ribellione (e più tardi a quella della Nuova Repubblica), in quanto aveva passato un periodo come schiavo dell'Impero. Ackbar si impegnò anche sul fronte dell'istruzione delle nuove leve dell'esercito, scrivendo il manuale ufficiale dell'Accademia della Flotta della Nuova Repubblica, Tattiche di Flotta e Metodologia di Combattimento.

Dopo la firma del Trattato Pellaeon-Gavrisom, Ackbar si ritirò, dedicando il suo tempo alla stesura delle sue memorie. Comunque, nonostante fosse vecchio e infermo, fu la mente della Battaglia di Ebaq 9, combattuta contro la flotta Yuuzhan Vong. Morì nel 29 ABY, in età ormai avanzata.

Al di là delle sue grandi abilità e della sua indole sincera, Ackbar ha rappresentato un simbolo per il resto della galassia: la prova che l’Alleanza si batteva in favore di tutti, senza distinzione di cultura, razza, o origini. L’Impero, al contrario, aveva fatto delle discriminazioni contro i non-umani la sua politica primaria.

Biografia

Prima della Guerra (44 BBY19 BBY)

Nato sul pianeta oceanico di Dac, Ackbar era molto interessato dalle scienze e dal mare. Ackbar ha rivestito fin dalla giovinezza un ruolo di comando. Sul suo pianeta, rappresentava la sua città nativa, Coral City, all’interno del Consiglio Mon Calamari. Inoltre, si distinse subito per le abilità nella guida spaziale, e cominciò una carriera da esploratore.[2]

Leader della resistenza e schiavo (19 BBY1 BBY)

Nel 19 BBY, Ackbar divenne capo del Consiglio Mon Calamari.[2] Quando gli Imperiali arrivarono sul pianeta, Ackbar tentò invano di negoziare pacificamente: il pianeta venne soggiogato e lo stesso Ackbar fu preso prigioniero, oltre a tutta la popolazione dei Mon Calamari e dei Quarren. L’occupazione di Dac fu brutale: l’Impero distrusse tre delle principali città Calamariane, e trasportò i progionieri come schiavi a bordo di container spaziali. Inoltre, i cantieri spaziali vennero catturati e nazionalizzati dall'Impero. Ackbar divenne ben presto il leader della Resistenza Mon Calamari e riuscì, in un primo momento, a liberare il pianeta. Alla fine, la Resistenza non potè competere con la potenza militare Imperiale, che con un deciso contrattacco riuscì a sottomettere il pianeta e Ackbar venne catturato. L’ufficiale della flotta Imperiale al comando delle operazioni su Mon Calamari presentò Ackbar come schiavo e come dono al Gran Moff Wilhuff Tarkin. Questa umiliazione avrebbe rappresentato un enorme vantaggio per la Ribellione: Ackbar fu uno schiavo attento e osservatore, imparando molto sull’Impero e sulle sue operazioni militari. In questo periodo venne anche a conoscenza della Ribellione stessa, che si stava intanto diffondendo nella galassia. Ackbar scoprì molti progetti Imperiali ardui da classificare. Questo umile schiavo riuscì persino ad udire alcune voci sull’imminente progetto Morte Nera. Durante la sua permanenza sull’immensa stazione da battaglia, lo shuttle di comando di Tarkin venne colto da un’imboscata da parte di una forza d’elite Ribelle inviata per assassinarlo. Durante l’assalto Tarkin riuscì nella fuga, mentre Ackbar fu liberato e fuggì con i Ribelli. La sua conoscenza lo rese indispensabile per l’Alleanza in via di sviluppo.

Liberazione e unione con i Ribelli

Ackbar tornò dalla sua gente, guidandola attraverso numerosi conflitti con l’Impero prima di unirsi formalmente all’Alleanza. Durante un rendez-vous con la Principessa Leia Organa poco prima della Battaglia di Hoth, la nave da carico modificata di Ackbar venne distrutta dall’Impero. Lui e il suo equipaggio fuggirono per mezzo di gusci di salvataggio, schiandosi poi sul vicino pianeta Daluuj. Qui, fu salvato da Han Solo, Luke Skywalker e Leia Organa a bordo del Millennium Falcon.

Promozione a ufficiale

Quando Ackbar raggiunse il rango di comandante nelle forze Alleate, supervisionò la produzione del caccia B-Wing da parte dei Verpini, progetto chiamato in codice ‘Shantipole’. Ackbar riuscì a convincere i Verpini ad unirsi all’Alleanza. Per la consegna dei B-Wing e per aver portato i Verpini dalla parte della Ribellione, Mon Mothma lo promosse Ammiraglio.

Dopo-Endor

Dopo la sconfitta dell’Impero a Endor, Ackbar mantenne una posizione predominante nella gerarchia di comando dell’Alleanza dei Pianeti Liberi, e della Nuova Repubblica che si sarebbe formata. Fece anche parte del provvisorio Consiglio Interno della Nuova Repubblica. Durante le numerose operazioni di rastrellamento all’interno dei sempre più sottili territori Imperiali, Ackbar lanciò numerose missioni all’interno dello spazio Imperiale. Fu fondamentale nello scovare i signori di guerra quali ad esempio Zsinj, e nel catturare il pianeta capitale Coruscant per la Repubblica.

Nuova Repubblica

I primi anni della Nuova Repubblica furono estremamente probanti per Ackbar. Sua nipote, Jesmin Ackbar, morì durante una battaglia mentre era alla guida del suo caccia. Durante la crisi di Thrawn, gli agenti dell’Intelligence Imperiale, per mezzo di un ignaro Borsk Fey’lya, incastrarono Ackbar accusandolo di una appropriazione indebita. Lo scandalo risultante lo tagliò fuori dalla commissione di governo proprio quando era più necessaria la sua presenza. Quando l’imbroglio venne scoperto, Ackbar venne reintegrato a dignitario della Nuova Repubblica e Comandante della Marina. Dopo la sconfitta del risorto Imperatore che aveva portato un pesante attacco sul suo pianeta natale, il caccia personale di Ackbar venne sabotato, cosa che provocò un terribile incidente sul pianeta Vortex, dove persero la vita molti Vors innocenti e venne distrutta la Cattedrale dei Venti. In realtà si trattava di un piano di Furgan, ambasciatore di Carida e agente Imperiale, per minare la Repubblica dall’interno. Tutti questi eventi lo spinsero ad un ritiro prematuro dal servizio, per tornare di nuovo su Mon Calamari per aiutare la popolazione nella ricostruzione di ciò che era andato distrutto durante l’attacco dell’Imperatore, e si trovava sul pianeta quando l’Ammiraglio Daala scelse di attaccarlo. Lui e Leia furono in grado di organizzare una minima difesa Calamariana, ritardando l’attacco di Daala fino all’arrivo dei rinforzi da parte della Nuova Repubblica.

Ackbar rimase sul pianeta fino a che Furgan non tentò di portare a compimento il suo piano facendo rapire il piccolo Anakin Solo su Anoth. Ackbar lasciò così il suo pianeta e arrivò su Anoth in tempo per salvare Anakin. Questa dimostrazione dei disperati tentativi Imperiali per riprendere il controllo della galassia contribuì a rafforzare la risoluzione di Ackbar, spingendolo a tornare in prima linea all’interno del governo Neo-Repubblicano. Mantenne una posizione cruciale durante tutta la Crisi della Flotta Nera e durante le negoziazioni di pace con l’Impero, ma quando Borsk Fey’lya venne eletto a Capo di Stato della Nuova Repubblica, Ackbar decise di ritirarsi dall’attività ufficiale per tornare su Mon Calamari.

Ultimi anni di vita

Ackbar rimase in contatto con la flotta, nonostante avesse lasciato spontaneamente il controllo ad ammiragli ed ufficiali di flotta più giovani, per adottare una posizione di consigliere, e fu tenuto costantemente al corrente dei progressi della guerra contro gli Yuuzhan Vong, spendendo tutto il tempo che poteva alla ricerca di un modo per sconfiggerli. Con il peggiorare delle sue condizioni di salute, Winter viaggiò verso Mon Calamari per assisterlo, mentre suo marito, Tycho Celchu, si ricongiunse all’esercito. L’Ammiraglio Traest Kre’fey ed una piccola fazione di comandanti convinsero poi Ackbar a ritornare in attività, Ackbar riacquistò in questo modo il suo grado di Ammiraglio, fornendo un prezioso aiuto nello sviluppo di nuove tattiche da usare contro gli invasori. Il suo piano comprendeva l’utilizzo di rotte iperspaziali a vicolo cieco attraverso il Nucleo Profondo, e infine ideò le strategie utilizzate durante la Battaglia di Ebaq. Sfortunatamente per la Nuova Repubblica, così come per l’Alleanza Galattica che si sarebbe formata a breve dopo la presa della capitale Coruscant da parte degli invasori, l’Ammiraglio Ackbar morì nella sua casa su Mon Calamari poco dopo l’attacco poi abortito degli Yuuzhan Vong al pianeta acquatico, circa 5 anni dopo l’inizio dell’invasione.

Apparizioni

Apparizioni non canoniche

Fonti

Note e riferimenti

  1. 1,0 1,1 1,2 1,3 1,4 1,5 1,6 The Essential Guide to Characters
  2. 2,0 2,1 The New Essential Guide to Characters

Vedi anche

Link esterni