Hssiss

Da SWX | DataBank Italiano su Star Wars - Guerre Stellari.
Hssiss 2.jpg
Hssiss
Intelligenza

non senziente

Pianeta d'origine

forse Stenness

Altezza media da adulto

2 mt.

L’hssiss, o drago del lato oscuro, era una specie di lucertola con l’abilità di influenzare coloro che, attorno ad essa, erano sensibili alla Forza. Se morso da una di queste creature, un vivente sarebbe stato colpito dagli effetti di un veleno del lato oscuro. Gli hssiss avevano anche una limitata abilità di occultamento grazie alla Forza.

I draghi del lato oscuro erano spesso soggetti a carneficine e sofferenze. Dopo la Guerra Civile Jedi e la devastazione del pianeta Korriban, finirono per nutrirsi di tutti i corpi dimenticati lì dalla guerra, mentre i fantasmi furiosi dei Sith – troppo deboli per influenzare i senzienti – prendevano questi hssiss come prigionieri della loro volontà, celandoli a tutti gli intrusi che atterravano sul pianeta.

I draghi del lato oscuro potevano essere rinvenuti su molti mondi sparsi per tutta la galassia, come Korriban, Ambria e Vjun. Con facilità, la loro diffusione era una conseguenza delle violente campagne delle armate Sith nel corso dei secoli. Nonostante ciò, molti scienziati concordavano che gli hssiss fossero originari del pianeta Stenness.

Esemplare di hssiss.
La filosofa Jedi Tionne Solusar si imbatté in un drago sul pianeta Ambria. Lo uccise mozzandogli la testa con la spada laser, ma non fuggì illesa. L’hssiss l’aveva sfregiata con i suoi artigli, e solo una trance curativa Jedi poteva rimuovere il veleno. Questo indusse la Jedi a concludere che il veleno dovesse essere stato prodotto dal lato oscuro della Forza.

Robusti e squamosi, gli hssiss erano le bestie predilette dei Signori dei Sith. E’ assai probabile che molti dei Sovrani Oscuri abbiano avuto qualche drago alla loro corte, quando dominavano l’Impero Sith.

Degli hssiss non si hanno più informazioni da secoli prima della Battaglia di Yavin, di conseguenza non è possibile affermare se questi esseri siano o meno estinti.

Presente in

Fonti