Jabitha (nave)

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Questa voce riguarda la nave. Forse stavi cercando la figlia del Magistrato di Zonama Sekot.
Il soggetto di questa voce è apparso nell'era dell'ascesa dell'Impero.
Jabitha.jpg
Jabitha
Note di fabbricazione
Produttore

Costruttori di navi di Zonama Sekot

Modello

Nave personale di costruzione artigianale Sekotan

Tipo

Trasporto spaziale

Prezzo

1.000.000 crediti

Note tecniche
Lunghezza

25 metri

Larghezza

30 metri (alla punta delle ali)

Accelerazione massima

5.200 G

Velocità atmosferica massima

1.200 km/h

Unità motrici

Motore modificato di una nave di classe Silver Haor Chall Ingegnerie (2)

Classe di iperguida

1.0 (4.0 con Anakin Skywalker ai comandi)

Scudi

Equipaggiata

Armi

Nessuno

Equipaggio

Pilota (1)

Passeggeri

6

Capacità di carico

22 tonnellate

Autonomia

1 mese

Utilizzo
Ruoli

Nave personale

Epoche

Era dell'ascesa dell'Impero

Primo avvistamento

29 BBY

Distruzione

29 BBY

Presente a

Seconda Battaglia di Zonama Sekot

Affiliazione

Zonama Sekot

Membri dell'equipaggio noti

Obi-Wan Kenobi

Comandanti noti

Anakin Skywalker

"Non sei tu la mente, giovane proprietario, non in senso letterale. La nave può pensare da sola in qualche modo, ma ha bisogno di te finché è giovane e non è completa, altrimenti sarà confusa. Come per un bambino. Tu sei il suo custode adesso."
―Il costruttore di navi di Zonama Sekot Fitch ad Anakin Skywalker[fonte]

La Jabitha era una nave stellare di progetto Sekotan che fu usata per qualche tempo da Anakin Skywalker e Obi-Wan Kenobi. Come tutte le navi prodotte dagli armatori di Zonama Sekot, era costituita da componenti meccanici ordinari (motori, iperpropulsori, scudi, navicomputer, eccetera) ma possedeva un "corpo" organico e una "mente", collegata con colui che ne sarebbe stato il proprietario. Poco dopo la nascita del vascello, il mondo che l'aveva prodotta fu attaccato dalle forze della Repubblica Galattica sotto il comando di Wilhuff Tarkin; pesantemente danneggiata in battaglia, Jabitha morì prima che i Jedi potessero fuggire a Coruscant.

Storia

Tre anni dopo l'Invasione di Naboo, il Cavaliere Jedi Obi-Wan Kenobi e il proprio Padawan Anakin Skywalker giunsero al misterioso mondo vivente di Zonama Sekot, in cui si narrava si trovassero le navi più veloci della galassia. I due Jedi scoprirono durante la propria permanenza che le navi Sekotan non solo erano le più veloci, ma possedevano anche una meravigliosa energia vitale: le navi erano sostanzialmente vive. I Sekotan presentarono a Kenobi e Skywalker una di queste navi, che il Padawan battezzò Jabitha, in onore alla figlia del Magistrato di Zonama Sekot. La Jabita era una nave unica perché era stata costruita personalmente dal maestro dei costruttori di navi del pianeta.

La vita della Jabitha iniziò quando i suoi due futuri padroni furono invitati a prendere parte a una grande cerimonia. Furono accompagnati in una vasta sala piena di piccole palline dotate di aculei denominate semi-compagni. I semi seppellirono i due Jedi, che quando si svegliarono scoprirono che quindici di quelle entità avevano scelo di donarsi per andare a costituire il loro nuovo mezzo. I semi si disposero su una sagoma di nave, intorno a cui la nave vivente sarebbe stata effettivamente costruita, fondendosi con circuiti organoformi e componenti meccanici.

Poco dopo la nascita della nave, il pianeta Zonama Sekot fu attaccato dal Comandante della Repubblica Tarkin. Il vascello vivente rimase colpito nello scontro, mentre il pianeta vivente si dava alla fuga nell'iperspazio grazie al proprio immenso iperpropulsore. La Jabitha fu portata su Seline, dove morì per le ferite riportate.

Caratteristiche

La Jabitha era una delle migliori navi mai costruite dai Sekotan, grazie all'enorme numero di semi compagni che avevano partecipato alla creazione. Era lunga venticinque metri co una ampia apertura alare. Il ponte era costituito da tre lobi fusi insieme sotto una scocca verde.

La nave vivente montava due propulsori modificati in dotazione a una nave di classe Silver della Haor Chall Ingegnerie, in aggiunta ad un costosissimo motore iperguida. Anche se quest'ultimo era di classe 1, la natura della nave e la connessione con il giovane pilota Anakin Skywalker le faceva raggiungere velocità da 0.4. All'interno, la nave respirava e viveva manifestandosi nelle luci pulsanti dei monitor. I controlli non erano definiti ma Anakin era in grado di pilotare con l'uso della Forza e sfruttando la profonda connessione che si era stabilita coi semi, comunicando telepaticamente con la nave. Il vascello montava uno specifico generatore di scudi, ma non era equipaggiato con nessun tipo di armamenti.

Presente in

Fonti