Veliero interstellare di classe Punworcca 116

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Il soggetto di questa voce è apparso nell'era dell'ascesa dell'Impero.
Velierosolare 1.jpg
Veliero interstellare di classe Punworcca 116
Note di fabbricazione
Produttore

Huppla Pasa Tisc Shipwrights Collective

Prezzo

35.700 crediti

Note tecniche
Lunghezza

15,2 m (105,16 con vela)

Larghezza

4,6 m

Altezza

4,8 m

Accelerazione massima

1.000 G

Velocità atmosferica massima

1.600 km/h

Unità motrici

Vela solare

Classe di iperguida

Classe 1.5

Scudi

Equipaggio
  • 2 piloti
  • 1 tecnico
Equipaggio minimo

1

Passeggeri

1

Capacità di carico

240 kg

Autonomia

1 settimana

Utilizzo
Epoche

Era dell'ascesa dell'Impero

Affiliazione

Confederazione dei Sistemi Indipendenti

Un esotico, alieno mezzo di trasporto molto confacente all’enigmatica figura del Conte Dooku, il veliero interestellare di classe Punworcca 116 utilizzava una forma unica di propulsione attraverso spazio e iperspazio, nata dall’ibridazione di tecnologie geonosiane.

La vela era stata fornita dal Conte stesso che aveva acquisito questo antico e delicato manufatto dai misteriosi artigiani Gree, i quali avevano sviluppato una tecnologia che riusciva ad imbrigliare alcune emissioni superluce per impiegarle nella propulsione in viaggi interstellari.

Di fatto, il termine "veliero solare" è un’imprecisione in quanto la corvetta interstellare del Conte attingeva potenza da una forma energetica a tutt’oggi sconosciuta e ben diversa dalle usuali emissioni stellari.

Non fu difficile comunque per gli ingegneri Geonosiani, che avevano una lunga tradizione nel design di aerovelieri atmosferici, fondere i due elementi in unico mezzo.

Il vascello, dalla curiosa forma simile ad un seme, era dotato di una cabina globulare racchiuso in una struttura a forcella, all’interno del quale si trovava il droide pilota. Il carapace del vascello si apriva per espellere la sua vela diafana, che si spiegava in un paracadute parabolico destinato a raccogliere le particelle energetiche necessarie alla propulsione. Come altre navi Geonosiane, il veliero solare usava un sofisticato sistema di raggi repulsori e traenti sia come strumenti offensivi che come ausiliari di virata, conferendo al vascello una impressionante manovrabilità.

Il Conte Dooku usò il suo veliero interstellare per fuggire dal teatro della Battaglia di Geonosis, che inaugurò l’era delle Guerre dei Cloni, ed incontrarsi con il suo oscuro maestro, Darth Sidious, in un distretto abbandonato di Coruscant.

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Fonti