Ommin

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Il soggetto di questa voce è apparso nell'era della Vecchia Repubblica.
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Ommin
Informazioni biografiche
Pianeta d'origine

Onderon

Morte

3.998 BBY, Onderon

Descrizione fisica
Razza

Umano

Sesso

Maschio

Occhi

Verdi

Innesti cibernetici

Esoscheletro di duracciaio

Informazioni storiche e politiche
Era(e)

Era della Vecchia Repubblica

Affiliazione
Maestri conosciuti

Freedon Nadd

Apprendisti conosciuti

Ommin era il Re del pianeta Onderon, membro della Casa Reale, marito della Regina Amanoa e padre della principessa Galia. Fedele a Freedon Nadd, fondatore della dinastia di Iziz, nonché suo diretto discendente, Ommin negli anni del suo regno intensificò la lotta ai Signori delle Belve di Onderon, per poi cadere vittima dello stesso lato oscuro e risollevarsi per dirigere la Rivolta Naddista.

Biografia

Re di Onderon

In quanto diretto discendente del Signore Oscuro dei Sith Freedon Nadd, Ommin fu introdotto al lato oscuro da suo padre, allora Re di Onderon, che cominciò il suo addestramento. Quando il padre morì e Ommin ascese al trono, fu lo spirito dello stesso Nadd a continuare ad istruirlo.

Ommin era stato sedotto dal lato oscuro nello stesso modo di suo padre, e del padre di suo padre: l’eredità di Freedon Nadd, tramandata di generazione in generazione nella famiglia reale della grande città onderoniana di Iziz. Ommin inizialmente insegnò la tradizione del lato oscuro nel modo in cui suo padre l’aveva tramandata a lui, cioè come una semplice lezione nell’uso del potere, non molto diversa da quelle ricevute nell’ambito della diplomazia o dell’etichetta. Ma alla fine arrivò a capire che il lato oscuro offriva ben altro. Così si mise a studiare le vie della stregoneria Sith, persino dopo aver conquistato il trono di Iziz era in grado di evocare lo spirito di Freedon Nadd stesso. Nadd gli insegnò molte più cose di quelle che aveva imparato dal padre, addestrandolo non solo nei poteri del lato oscuro ma anche nelle tradizioni dei Sith.

Ommin non era solo l’erede di Freedon Nadd, ma anche il custode del suo tesoro di artefatti e documenti Sith, che alla fine lo spinsero inevitabilmente verso il lato oscuro della Forza. Ma mentre egli sviluppava segertamente le sue abilità nel lato oscuro, il suo corpo iniziava a decadere, e le sue ossa non furono più in grado di sostenerlo. Questo fino a che non riuscì più a muoversi senza l’aiuto di un complesso esoscheletro meccanico. Solamente la sua grande forza di volontà sostenuta dallo spirito oscuro del suo antenato Freedon Nadd lo mantennero in vita, in circostanze ove qualsiasi altro essere vivente sarebbe perito.

Trovandosi sempre meno in grado di attendere ai suoi doveri quotidiani di sovrano, Ommin incaricò il suo consigliere Tolo Kad di farne le veci; dopo che Kad l'ebbe deluso profondamente, Ommin lo uccise brutalmente e lo sostituì con Novar, che cominciò anche ad addestrare nel lato oscuro.

La caduta della dinastia

La conoscenza di Ommin crebbe esponenzialmente, fino a che non fu immerso totalmente nell’oscurità, da essa rafforzato ma incapace di sfiggirvi mai più. La sua corruzione infettò anche la sua nuova moglie, la Regina Amanoa, la quale divenne una potente strega Sith. Fra i due sorse un contenzioso sempre maggiore, che si concluse a favore di Amanoa quando la debolezza di Ommin gli impedì di contrastarla e lo costrinse a cederle il trono.

Ommin affronta Arca Jeth.

Ommin non vedeva l’ora che arrivasse il giorno in cui avrebbe potuto indottrinare la loro figlia, la Principessa Galia, nelle vie dei Sith. Ma prima che Ommin potesse realizzare questo sogno, i Cavalieri Jedi giunsero su Onderon per sedare una disputa fra gli Onderoniani e i barbari guerrieri Cavalcabestia che vivevano nelle zone selvagge del pianeta, e che si erano impadroniti della città. Tramite alcune indagini, i Jedi appresero che questi guerrieri stavano solamente lottando per la propria sopravvivenza, contro la tirannia della Regina Amanoa. I Jedi così si allearono con loro contro di lei, sconfiggendola.

La Rivolta Naddista

Ommin e i Naddisti.

Ommin però riuscì ad organizzare una rivolta dei suoi sostenitori, i Naddisti, guidati dall’oscuro guerriero Warb Null. Tutto ciò doveva creare un clima di instabilità su Onderon e permettere il ritorno al potere da parte di Ommin.

Al momento opportuno, quando i Jedi stavano per trasferire il sarcofago di Nadd sulla vicina luna di Dxun, Ommin scatenò la Rivolta Naddista, scacciando il nuovo sovrano, Oron Kira (sposato alla sua stessa figlia Galia), e prendendo il controllo di Iziz e del Palazzo Reale.

Dopo avere ricevuto una visita dei cugini Aleema e Satal Keto, che gli consegnarono un antico libro Sith da tradurre, Ommin vide le forze Naddiste venire sbaragliate dai soldati della Repubblica Galattica, che riportarono l’ordine ad Iziz.

Anche se Ommin ebbe la meglio sul Maestro Arca Jeth, venne sconfitto quando il Jedi Ulic Qel-Droma tagliò ogni connessione con il suo esoscheletro di supporto, lasciando il Re Ommin appena in grado di parlare o muoversi, lasciandolo solo con il potere del lato oscuro. Vedendo in Aleema e in Satal Keto nuovi, promettenti alleati, Nadd reclamò lo spirito di Ommin, portando il proprio sostegno alla setta del lato oscuro nota come Krath, e tornando a manifestarsi più tardi per corrompere il giovane Cavaliere Jedi Exar Kun.


Presente in

Fonti