Sylvar

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Questa pagina contiene informazioni che sono considerate Legends.Il soggetto di questa voce è apparso nell'era della Vecchia Repubblica.
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Sylvar
Informazioni biografiche
Pianeta d'origine

Cathar

Descrizone fisica
Razza

Cathar

Sesso

Femminile

Capelli 

Castani, poi grigi

Occhi 

Gialli

Equipaggiamento
Arma

Spada laser (lama gialla)

Informazioni storiche e politiche
Epoche

Era della Vecchia Repubblica

Affiliazione
Maestri noti

Vodo-Siosk Baas

"... mi sono dedicata alla via dei Jedi, ad essere un soldato della Forza."
―Sylvar[fonte]

Sylvar fu una Cavaliere Jedi della Vecchia Repubblica che servì all'epoca della Grande Guerra dei Sith. Impulsiva e facilmente irascibile, era per lei una grande difficoltà riuscire a bilanciare la propria spinta emotiva con la fedeltà al lato chiaro.

Biografia

Addestramento da Jedi

Figlia del sacerdote cathar di nome Kharr, come da tradizione Sylvar scelse Crado come proprio compagno di vita quando raggiunse l'età giusta, e i due si recarono insieme su Dantooine per intraprendere l'addestramento Jedi sotto il Maestro Vodo-Siosk Baas.

Exar Kun, uno dei suoi compagni studenti, la disprezzava. In una sessione di pratica con la spada laser, Kun cercò di spingerla a commettere errori. Alla fine le fece perdere la pazienza, e Sylvar reagì graffiandolo sulla guancia destra. Kun quasi la uccise, specialmente quando lei lo accusò di non essere un vero Jedi. Solo l'intervento di Vodo impedì lo spargimento di sangue, ma Kun decise di abbandonare Dantooine.

Una tempesta era in arrivo. Mentre il culto dei Krath lanciava la propria offensiva contro i Jedi, Sylvar e Crado sfuggirono per un soffio al massacro del Conclave di Deneba, quando i droidi da guerra Krath aprirono il fuoco sull'assemblea dei Jedi. Poco dopo, Exar Kun divenne Signore Oscuro dei Sith e diede inizio alla sua guerra contro la Galassia.

La Guerra dei Sith

Sylvar si batte contro i Massassi di Exar Kun.

Nelle prime fasi della Guerra dei Sith, Crado, insieme a molti altri Jedi, fu sedotto dagli inganni di Kun e ne divenne un servitore. Per quanto profondamente amareggiata, Sylvar continuò a servire i Jedi e partecipò alla Battaglia di Coruscant, battendosi contro i Mandaloriani guidati da Ulic Qel-Droma, che fu catturato durante lo scontro e successivamente processato. Nel corso del processo, Exar Kun fece irruzione nell'aula del Senato Galattico e uccise Vodo; Sylvar tentò di vendicarlo ma venne tramortita dal Signore Oscuro, e non poté che piangere sulla tunica del suo Maestro.

Poco dopo, Sylvar accompagnò Nomi Sunrider su Ambria, dove Crado e Oss Willum stavano cercando di uccidere il Maestro Thon. Scelse di combattere Crado, e lo considerò perduto per sempre. Ferito dai sentimenti della sua amata, Crado fuggì e venne poi sacrificato da Kun per creare una supernova che distruggesse Ossus. Sylvar partecipò all'evacuazione della Grande Biblioteca dei Jedi e tentò nuovamente di uccidere Kun, ma ancora una volta il Signore dei Sith fuggì. Non molto tempo dopo, grazie al tradimento di Qel-Droma, sarebbe stato comunque sconfitto.

Tormentata dalla rabbia

Sylvar affronta finalmente Ulic Qel-Droma.
Dieci anni più tardi, Nomi Sunrider convocò il Conclave di Exis, dove si udì forte la voce di Sylvar nel denunciare le mancate azioni dei Jedi nei confronti di Ulic. Nel tentativo di farle concentrare altrove le sue energie, Tott Doneeta la portò con sè su Ryloth, nella sua missione per riappacificare i due clan dei Doneeta e dei R’lyek. Sylvar, avvicinatasi pericolosamente al ato oscuro della Forza a causa del suo odio per Ulic, spinse i Doneeta sull’orlo di dichiarare guerra ai R’lyek. Tott riuscì ad evitare il conflitto, e fu costretto a riportare Sylvar a Cathar. Qui incontrò il padre Kharr, e intraprese una Caccia di Sangue per cercare di riacquistare il controllo di sé. Sfortunatamente, massacrò un’intera colonia di kiltik prima di comprendere che stava scivolando sempre più verso il lato oscuro.

Quando apprese che Vima Sunrider aveva viaggiato verso Rhen Var per essere addestrata da Ulic, Sylvar ritornò alla Stazione Exis per offrire la sua assistenza a Nomi per ritrovare la figlia. Nomi però era già partita, e così Sylvar ingaggiò Hoggon perché la portasse sul pianeta ghiacciato, dove sperava di uccidere Ulic una volta per tutte. Trovatolo, lo affrontò, e quando Ulic si rifiutò di combattere, Sylvar capì che nemmeno lei aveva la forza di ucciderlo. Spense la sua spada laser, e fu impreparata all’arrivo improvviso di Hoggon. L’uomo sparò a Ulic alle spalle, credendo di aver compiuto un gesto eroico per aver ucciso il più grande traditore dei Jedi. Sylvar quasi uccise Hoggon per quanto aveva fatto, ma infine, lo lasciò andare, finalmente libera dalla rabbia che la stava consumando.

Presente in

Fonti