Prima Guerra Civile Sith

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Il soggetto di questa voce è apparso nell'era della Vecchia Repubblica.
"... e i Sith si combatterono l'un l'altro, come bestie. La nostra occasione di un impero... distrutta da Revan."
―Darth Sion[fonte]
Preceduta da

Guerra Civile Jedi

Contemporanea a
Seguita da

Rivolta di Kanz

Prima Guerra Civile Sith
Inizio

3,956 BBY

Fine

3,950 BBY

Luogo

Galassia

Esito
Battaglie principali
Schieramenti


Comandanti
  • Sconosciuti
  • Sconosciuti


La Prima Guerra Civile Sith fu il conflitto intestino che attanagliò l'Impero Sith dopo la morte di Revan fino alla sua distruzione totale.

Storia

La morte di Darth Malak nella Battaglia della Star Forge aveva portato i Sith a credere che Revan fosse tornato per assumere nuovamente il titolo di Signore Oscuro e guidarli verso la vittoria finale e totale sulla Repubblica Galattica. Inspiegabilmente, invece, un anno dopo la fine della Guerra Civile Jedi, Revan scomparve nelle Regioni Ignote, senza lasciare nessuna notizia dietro di lui. Mentre la Repubblica e i Jedi si leccavano le ferite della guerra, i vari Signori dei Sith si contesero il trono, degenerando in una furiosa guerra civile.

Korriban era da sempre il centro dell’Impero e, naturalmente, divenne anche teatro della battaglia più cruenta. Il Signore dei Sith che controllava l’Accademia Sith reclamò il titolo di Signore Oscuro; numerosi altri rivali, però, giunsero sull’antico pianeta per contendersi il potere e, in una battaglia che durò un anno intero, arrivarono alla decimazione di tutte le forze rispettive e alla distruzione dell’Accademia e del vicino spazioporto di Dreshdae. I pochi sopravvissuti fuggirono dal pianeta, lasciando alle loro spalle solo rovine e morti. Solo questo scontro portò alla sostanziale caduta dell’Impero.

Nascita e caduta del Triumvirato Sith

Non tutti i Signori dei Sith, tuttavia, consideravano la guerra civile come un’ottima occasione per prendere il potere. Un anno dopo lo scoppio del conflitto, Darth Traya si autoproclamò Signora Oscura dei Sith e, dal suo quartier generale su Malachor V, chiamò i Sith ad unirsi a lei. Alcuni Signori risposero alla convocazione e la riconobbero come legittima Signora Oscura; Traya stessa prese come apprendisti i più forti fra di loro, Darth Nihilus e Darth Sion, al fianco dei quali formò il Sith. Benché non riconosciuta da tutti i Sith, il Triumvirato riuscì a raccogliere sotto di sé gran parte dell’Impero.

Nonostante questo sostanziale ribaltamento di forze a favore del Triumvirato, al suo interno la volontà di Traya non era legge. L’Ordine Jedi stava venendo decimato con grande rapidità ed i due apprendisti della Signora Oscura capirono di non avere più bisogno di lei. Nel 3,952 BBY, Nihilus e Sion la affrontarono e la esiliarono, provocando anche la caduta del Triumvirato. I due percorsero strade separate, accentuando la guerra civile.

Guerra di ombre e sussurri

Dopo la dissoluzione del Triumvirato, Darth Nihilus e Darth Sion si rivelarono essere le forze predominanti del conflitto intestino. Tuttavia, mentre combattevano fra di loro, architettarono anche dei piani separati contro i loro comuni nemici. Nihilus, che aveva assorbito gran parte dei rimasugli dell’Impero Sith, cominciò a complottare per prendere il controllo di Dantooine e Onderon, due pianeti la cui stabilità era di fondamentale importanza per la Repubblica, e far così franare il governo galattico; Sion, invece, prese il controllo degli Assassini Sith e si stabilì su Korriban, attuando una silenziosa caccia contro i Jedi sopravvissuti. Questa guerra, fatta di silenzi e ombre, era ignorata dalla maggior parte della Galassia.

Una situazione di tregua si verificò quando una donna, nota come l'Esule, fu ritrovata dalla Repubblica. Costei era l’ultima dei Jedi che si sapeva essere ancora in vita, e pertanto tutti i Signori dei Sith ne bramavano la morte. Nihilus e Sion strinsero un’alleanza di fatto per trovarla. Dopo che Sion fu convinto di averla uccisa su Peragus II, ruppe la tregua. I due scoprirono anche che Traya era ancora viva e, dietro il nome di Kreia, stava addestrando l'Esule.

L'Esule fece fallire i progetti di Nihilus per Dantooine e Onderon e incontrò nuovamente il Signore dei Sith su Telos, durante la Battaglia della Stazione Citadel. Nihilus, infatti, riteneva a torto che sul pianeta si trovassero dei Jedi ed era giunto lì per assorbirne le forze. L'Esule salì a bordo del Ravager, la sua nave ammiraglia, e lo uccise, sconfiggendolo in duello.

Poco tempo dopo, Kreia tornò ad assumere l’identità di Darth Traya e riprese il controllo di Malachor V. Qui, Darth Sion e numerosi Signori dei Sith si misero nuovamente al suo servizio. L'Esule la affrontò all’interno dell’Accademia di Trayus, dopo avere ucciso i suoi servitori e Sion in particolare; Traya si rivelò infine troppo debole per l'Esule e per le forze che ella aveva accumulato. Benché la Jedi le avesse risparmiato la vita, fu la stessa Traya a gettarsi nel Nucleo di Trayus, mettendo così fine alla sua tormentata vita.

La morte dei principali Signori dei Sith affievolì la guerra civile fino ad estinguerla definitivamente. I pochi pretendenti rimasti si massacrarono a vicenda finché non rimase un solo 'Darth', grazie al quale la linea dei Sith, in qualche modo, continuò per più di un millennio, fino ad arrivare a Darth Ruin.