Gial Ackbar: differenze tra le versioni

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Quando gli scudi vennero distrutti, i caccia ribelli si lanciarono verso il reattore. Ackbar concentrò i propri attacchi sulla flotta nemica ormai nel caos, riuscendo persino a distruggere l'<i>[[Executor]]</i>. Una volta che la Morte Nera fu finalmente distrutta, Ackbar diresse l'eliminazione degli ultimi Imperiali in zona, sconfiggendo fra l'altro il [[Grand'Ammiraglio]] [[Osvald Teshik]].
 
Quando gli scudi vennero distrutti, i caccia ribelli si lanciarono verso il reattore. Ackbar concentrò i propri attacchi sulla flotta nemica ormai nel caos, riuscendo persino a distruggere l'<i>[[Executor]]</i>. Una volta che la Morte Nera fu finalmente distrutta, Ackbar diresse l'eliminazione degli ultimi Imperiali in zona, sconfiggendo fra l'altro il [[Grand'Ammiraglio]] [[Osvald Teshik]].
  
===Nuova Repubblica===
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Subito dopo Endor, Mon Mothma passò ad Ackbar il ruolo di [[Comandante in Capo delle Forze Militari dell'Alleanza Ribelle|Comandante in Capo]] delle [[Forze Militari dell'Alleanza Ribelle]]; poco dopo, l'eroe [[mon cal]] fu tra i firmatari della [[Dichiarazione di una Nuova Repubblica|Dichiarazione]] che diede vita alla [[Nuova Repubblica]]. Entrato nel nuovo governo, fu nominato membro del [[Consiglio Provvisorio]] e del [[Consiglio Interno della Nuova Repubblica|Consiglio Interno]]. Nonostante la sua notorietà, l'Ammiraglio si trovò continuamente in contrasto con un altro ambizioso consigliere, [[Borsk Fey'lya]].
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Capo militare assoluto della Repubblica, Ackbar si impegnò nella lotta contro i vari comandanti e signori della guerra imperiali nell'[[Orlo Esterno]], anche se le sue energie principali si concentrarono nella ricostruzione e riorganizzazione della Flotta, per poter colpire i [[Mondi del Nucleo]], ancora saldamente nelle mani dell'Impero ora controllato da [[Ysanne Isard]]. Grazie all'acquisto di un nuovo modello, l'[[Incrociatore Stellare MC80B]], Ackbar poté lanciare diversi raid e catturare gli imponenti Star Destroyer imperiali, per poi usarli contro il nemico. L'Ammiraglio fu protagonista della liberazione di [[Ralltiir]], [[Brentaal]] e [[Kashyyyk]] (qui sconfisse il [[Grand'Ammiraglio]] [[Peccati Syn]]).
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Infine, due anni dopo Endor, la Repubblica fu finalmente in grado di lanciare l'attacco contro [[Coruscant]]. Ackbar lo diresse in prima persona: innanzitutto inviò in avanscoperta la [[Squadriglia Rogue]], diretta da [[Wedge Antilles]]. Fey'lya, che non aveva approvato l'invio dei Rogue, liberò alcuni detenuti del [[Sole Nero]] per gettare il pianeta nel caos. Nonostante non condividesse la mossa, Ackbar la sfruttò a proprio vantaggio: non appena i Rogue ebbero distrutto gli scudi deflettori del pianeta, l'Ammiraglio fece entrare in azione i propri vascelli, che inflissero una pesante sconfitta agli Imperiali e liberarono la capitale galattica.
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I primi anni della Nuova Repubblica furono estremamente probanti per Ackbar. Sua nipote, Jesmin Ackbar, morì durante una battaglia mentre era alla guida del suo caccia. Durante la crisi di Thrawn, gli agenti dell’Intelligence Imperiale, per mezzo di un ignaro Borsk Fey’lya, incastrarono Ackbar accusandolo di una appropriazione indebita. Lo scandalo risultante lo tagliò fuori dalla commissione di governo proprio quando era più necessaria la sua presenza. Quando l’imbroglio venne scoperto, Ackbar venne reintegrato a dignitario della Nuova Repubblica e Comandante della Marina. Dopo la sconfitta del risorto Imperatore che aveva portato un pesante attacco sul suo pianeta natale, il caccia personale di Ackbar venne sabotato, cosa che provocò un terribile incidente sul pianeta Vortex, dove persero la vita molti Vors innocenti e venne distrutta la Cattedrale dei Venti. In realtà si trattava di un piano di Furgan, ambasciatore di Carida e agente Imperiale, per minare la Repubblica dall’interno. Tutti questi eventi lo spinsero ad un ritiro prematuro dal servizio, per tornare di nuovo su Mon Calamari per aiutare la popolazione nella ricostruzione di ciò che era andato distrutto durante l’attacco dell’Imperatore, e si trovava sul pianeta quando l’Ammiraglio Daala scelse di attaccarlo. Lui e Leia furono in grado di organizzare una minima difesa Calamariana, ritardando l’attacco di Daala fino all’arrivo dei rinforzi da parte della Nuova Repubblica.  
 
I primi anni della Nuova Repubblica furono estremamente probanti per Ackbar. Sua nipote, Jesmin Ackbar, morì durante una battaglia mentre era alla guida del suo caccia. Durante la crisi di Thrawn, gli agenti dell’Intelligence Imperiale, per mezzo di un ignaro Borsk Fey’lya, incastrarono Ackbar accusandolo di una appropriazione indebita. Lo scandalo risultante lo tagliò fuori dalla commissione di governo proprio quando era più necessaria la sua presenza. Quando l’imbroglio venne scoperto, Ackbar venne reintegrato a dignitario della Nuova Repubblica e Comandante della Marina. Dopo la sconfitta del risorto Imperatore che aveva portato un pesante attacco sul suo pianeta natale, il caccia personale di Ackbar venne sabotato, cosa che provocò un terribile incidente sul pianeta Vortex, dove persero la vita molti Vors innocenti e venne distrutta la Cattedrale dei Venti. In realtà si trattava di un piano di Furgan, ambasciatore di Carida e agente Imperiale, per minare la Repubblica dall’interno. Tutti questi eventi lo spinsero ad un ritiro prematuro dal servizio, per tornare di nuovo su Mon Calamari per aiutare la popolazione nella ricostruzione di ciò che era andato distrutto durante l’attacco dell’Imperatore, e si trovava sul pianeta quando l’Ammiraglio Daala scelse di attaccarlo. Lui e Leia furono in grado di organizzare una minima difesa Calamariana, ritardando l’attacco di Daala fino all’arrivo dei rinforzi da parte della Nuova Repubblica.  
  

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Ackbar
Informazioni biografiche
Pianeta d'origine

Dac[1]

Nascita

44 BBY, Mon Calamari[fonte?]

Morte

29 ABY, Mon Calamari

Descrizione fisica
Razza

Mon Calamari[1]

Sesso

maschio[1]

Altezza

1.8 metri[1]

Capelli

nessuno[1]

Occhi

arancione[1]

Dotazione
Veicolo personale

Home One, Defiance, Galactic Voyager

Informazioni storiche e politiche
Epoche
Affiliazione
"Che la Forza sia con noi."
―Ammiraglio Ackbar[fonte]

Comandante della flotta dell'Alleanza Ribelle, l’Ammiraglio Ackbar fu un personaggo chiave nella Guerra Civile Galattica e specialmente nell'Alleanza prima e nella Nuova Repubblica dopo; in particolare ideò una strategia d’attacco per la Battaglia di Endor, che vide il collasso dell'odiato Impero Galattico. Emerso come il più brillante strategica che la Nuova Repubblica avesse a disposizione, Ackbar fu sicuramente il più conosciuto dei Mon Cal che combatterono per la Ribellione, avendo subito come il suo popolo le sofferenze patite per via della schiavizzazione ad opera dell'Impero.Ackbar si impegnò anche sul fronte dell'istruzione delle nuove leve dell'esercito, scrivendo il manuale ufficiale dell'Accademia della Marina della Nuova Repubblica, Tattiche di Flotta e Metodologia di Combattimento.

Dopo la firma del Trattato Pellaeon-Gavrisom, Ackbar si ritirò, dedicando il suo tempo alla stesura delle sue memorie. Comunque, nonostante fosse vecchio e infermo, fu la mente della Battaglia di Ebaq 9, combattuta contro la flotta Yuuzhan Vong. Morì nel 29 ABY, in età ormai avanzata.

Al di là delle sue grandi abilità e della sua indole sincera, Ackbar rappresentò un simbolo per il resto della Galassia: la prova che l’Alleanza si batteva in favore di tutti, senza distinzione di cultura, razza, o origini, e che poteva vincere contro un nemico apparentemente imbattibile quale era l'Impero.

Biografia

Prima della guerra

Nato sul pianeta oceanico di Dac, Ackbar era molto interessato dalle scienze e dal mare. Ackbar rivestì fin dalla giovinezza un ruolo di comando. Sul suo pianeta, rappresentava la sua città nativa, Coral City, all’interno del Consiglio Calamariano. Inoltre, si distinse subito per le abilità nella guida spaziale, e cominciò una carriera da esploratore.[2]

Da leader della resistenza a schiavo

Nel 19 BBY, Ackbar divenne capo del Consiglio Mon Calamari.[2] Quando gli Imperiali invasero il pianeta, Ackbar tentò invano di negoziare pacificamente: il pianeta venne soggiogato e lo stesso Ackbar fu preso prigioniero, oltre a tutta la popolazione dei Mon Cal e dei Quarren. L’occupazione di Dac fu brutale: l’Impero distrusse tre delle principali città calamariane, e trasportò i prigionieri come schiavi a bordo di container spaziali. Inoltre, i cantieri spaziali vennero catturati e nazionalizzati dall'Impero. Ackbar divenne ben presto il leader della Resistenza Mon Calamari e riuscì, in un primo momento, a liberare il pianeta. Alla fine, la Resistenza non potè competere con la potenza militare imperiale, che con un deciso contrattacco riuscì a sottomettere il pianeta e Ackbar venne catturato.

L’ufficiale della Flotta Imperiale al comando delle operazioni su Mon Calamari presentò Ackbar come schiavo e come dono al Gran Moff Wilhuff Tarkin. Questa umiliazione avrebbe rappresentato un enorme vantaggio per la Ribellione: Ackbar fu uno schiavo attento e osservatore, imparando molto sull’Impero e sulle sue operazioni militari. In questo periodo venne anche a conoscenza della Ribellione stessa, che si stava intanto diffondendo nella Galassia. Ackbar scoprì molti progetti imperiali ardui da classificare. Questo umile schiavo riuscì persino ad udire alcune voci sull’imminente progetto Morte Nera. Durante la sua permanenza sull’immensa stazione da battaglia, lo shuttle di comando di Tarkin venne colto da un’imboscata da parte di una forza d’elite ribelle inviata per assassinarlo. Durante l’assalto Tarkin riuscì nella fuga, mentre Ackbar fu liberato e fuggì con i Ribelli. La sua conoscenza lo rese indispensabile per l’Alleanza in via di sviluppo.

Ammiraglio ribelle

Una volta liberato, Ackbar fece ritorno su Dac, dove divenne ammiraglio della flotta. Dac era riuscita a liberarsi dal giogo imperiale, ma ancora si discuteva se prendere apertamente parte alla guerra o restare neutrali; la vittoria ribelle nella Battaglia di Yavin e i forti appelli di Ackbar in questo senso convinsero il Consiglio Calamariano a votare per entrare nell'Alleanza. Ackbar portò così ai Ribelli gli immensi Incrociatori Stellari Mon Calamari e ne venne posto a capo.

Durante un rendez-vous con la Principessa Leia Organa pochi mesi dopo Yavin, la nave da carico modificata di Ackbar venne distrutta dall’Impero. Lui e il suo equipaggio fuggirono per mezzo di gusci di salvataggio, schiandosi poi sul vicino pianeta Daluuj. Qui, fu salvato da Han Solo, Luke Skywalker e Leia Organa a bordo del Millennium Falcon.

La prima vittoria di Ackbar avvenne nella Battaglia di Turkana, quando le forze sotto il suo comando respinsero gli Imperiali con successo. Profondamente colpito dalle abilità del Mon Cal, l'Alto Comando dell'Alleanza Ribelle gli permise una rapida scalata di ranghi. Successivamente, Ackbar si impegnò nel Progetto Shantipole, grazie al quale, mediante l'alleanza con i Verpini, venne creato il prezioso caccia stellare Ala-B. A seguito di ciò, Mon Mothma promosse Ackbar ad Ammiraglio della Flotta e Comandante Supremo della Flotta Ribelle.

Questa promozione naturalmente non fece sì che Ackbar lasciasse il campo: qualche tempo dopo la promozione, infatti, egli fu tra gli ufficiali incaricati di sondare i vari pianeti alla ricerca di una nuova base per l'Alto Comando. In una di queste missioni l'Ammiraglio fu catturato dal noto cacciatore di taglie Boba Fett; consegnato agli Imperiali, fu liberato dalla Squadriglia Renegade durante la Battaglia di Boz Pity.

L'impresa di Endor

Indubbiamente il principale momento di gloria di Ackbar fu la Battaglia di Endor. Grazie al sacrificio dei Bothan, i Ribelli avevano scoperto che l'Impero stava costruendo una seconda Morte Nera presso Endor e che Palpatine in persona avrebbe sovrinteso la costruzione. Mon Mothma ordinò immediatamente ai suoi di preparare un piano d'attacco. Ackbar analizzò attentamente i piani della Morte Nera e concluse che l'unico modo per distruggerla era neutralizzare il suo reattore principale.

Quando la flotta ribelle arrivò in zona, scoprì di essere piombata dritta in una trappola. L'Impero li stava aspettando con una ingente flotta e gli scudi della Morte Nera erano attivi. Mentre un team diretto da Han Solo si occupava del generatore degli scudi a terra, Ackbar diresse la flotta; quando la Morte Nera cominciò a utilizzare il proprio superlaser per distruggere i vascelli ribelli, Ackbar meditò di ritirarsi, ma alla fine concluse che non ci sarebbe stata un'altra occasione così. Su suggerimento di Lando Calrissian, gettò la flotta sugli Star Destroyer imperiali.

Quando gli scudi vennero distrutti, i caccia ribelli si lanciarono verso il reattore. Ackbar concentrò i propri attacchi sulla flotta nemica ormai nel caos, riuscendo persino a distruggere l'Executor. Una volta che la Morte Nera fu finalmente distrutta, Ackbar diresse l'eliminazione degli ultimi Imperiali in zona, sconfiggendo fra l'altro il Grand'Ammiraglio Osvald Teshik.

Statista e militare

Subito dopo Endor, Mon Mothma passò ad Ackbar il ruolo di Comandante in Capo delle Forze Militari dell'Alleanza Ribelle; poco dopo, l'eroe mon cal fu tra i firmatari della Dichiarazione che diede vita alla Nuova Repubblica. Entrato nel nuovo governo, fu nominato membro del Consiglio Provvisorio e del Consiglio Interno. Nonostante la sua notorietà, l'Ammiraglio si trovò continuamente in contrasto con un altro ambizioso consigliere, Borsk Fey'lya.

Capo militare assoluto della Repubblica, Ackbar si impegnò nella lotta contro i vari comandanti e signori della guerra imperiali nell'Orlo Esterno, anche se le sue energie principali si concentrarono nella ricostruzione e riorganizzazione della Flotta, per poter colpire i Mondi del Nucleo, ancora saldamente nelle mani dell'Impero ora controllato da Ysanne Isard. Grazie all'acquisto di un nuovo modello, l'Incrociatore Stellare MC80B, Ackbar poté lanciare diversi raid e catturare gli imponenti Star Destroyer imperiali, per poi usarli contro il nemico. L'Ammiraglio fu protagonista della liberazione di Ralltiir, Brentaal e Kashyyyk (qui sconfisse il Grand'Ammiraglio Peccati Syn).

Infine, due anni dopo Endor, la Repubblica fu finalmente in grado di lanciare l'attacco contro Coruscant. Ackbar lo diresse in prima persona: innanzitutto inviò in avanscoperta la Squadriglia Rogue, diretta da Wedge Antilles. Fey'lya, che non aveva approvato l'invio dei Rogue, liberò alcuni detenuti del Sole Nero per gettare il pianeta nel caos. Nonostante non condividesse la mossa, Ackbar la sfruttò a proprio vantaggio: non appena i Rogue ebbero distrutto gli scudi deflettori del pianeta, l'Ammiraglio fece entrare in azione i propri vascelli, che inflissero una pesante sconfitta agli Imperiali e liberarono la capitale galattica.

I primi anni della Nuova Repubblica furono estremamente probanti per Ackbar. Sua nipote, Jesmin Ackbar, morì durante una battaglia mentre era alla guida del suo caccia. Durante la crisi di Thrawn, gli agenti dell’Intelligence Imperiale, per mezzo di un ignaro Borsk Fey’lya, incastrarono Ackbar accusandolo di una appropriazione indebita. Lo scandalo risultante lo tagliò fuori dalla commissione di governo proprio quando era più necessaria la sua presenza. Quando l’imbroglio venne scoperto, Ackbar venne reintegrato a dignitario della Nuova Repubblica e Comandante della Marina. Dopo la sconfitta del risorto Imperatore che aveva portato un pesante attacco sul suo pianeta natale, il caccia personale di Ackbar venne sabotato, cosa che provocò un terribile incidente sul pianeta Vortex, dove persero la vita molti Vors innocenti e venne distrutta la Cattedrale dei Venti. In realtà si trattava di un piano di Furgan, ambasciatore di Carida e agente Imperiale, per minare la Repubblica dall’interno. Tutti questi eventi lo spinsero ad un ritiro prematuro dal servizio, per tornare di nuovo su Mon Calamari per aiutare la popolazione nella ricostruzione di ciò che era andato distrutto durante l’attacco dell’Imperatore, e si trovava sul pianeta quando l’Ammiraglio Daala scelse di attaccarlo. Lui e Leia furono in grado di organizzare una minima difesa Calamariana, ritardando l’attacco di Daala fino all’arrivo dei rinforzi da parte della Nuova Repubblica.

Ackbar rimase sul pianeta fino a che Furgan non tentò di portare a compimento il suo piano facendo rapire il piccolo Anakin Solo su Anoth. Ackbar lasciò così il suo pianeta e arrivò su Anoth in tempo per salvare Anakin. Questa dimostrazione dei disperati tentativi Imperiali per riprendere il controllo della galassia contribuì a rafforzare la risoluzione di Ackbar, spingendolo a tornare in prima linea all’interno del governo Neo-Repubblicano. Mantenne una posizione cruciale durante tutta la Crisi della Flotta Nera e durante le negoziazioni di pace con l’Impero, ma quando Borsk Fey’lya venne eletto a Capo di Stato della Nuova Repubblica, Ackbar decise di ritirarsi dall’attività ufficiale per tornare su Mon Calamari.

Ultimi anni di vita

Ackbar rimase in contatto con la flotta, nonostante avesse lasciato spontaneamente il controllo ad ammiragli ed ufficiali di flotta più giovani, per adottare una posizione di consigliere, e fu tenuto costantemente al corrente dei progressi della guerra contro gli Yuuzhan Vong, spendendo tutto il tempo che poteva alla ricerca di un modo per sconfiggerli. Con il peggiorare delle sue condizioni di salute, Winter viaggiò verso Mon Calamari per assisterlo, mentre suo marito, Tycho Celchu, si ricongiunse all’esercito. L’Ammiraglio Traest Kre’fey ed una piccola fazione di comandanti convinsero poi Ackbar a ritornare in attività, Ackbar riacquistò in questo modo il suo grado di Ammiraglio, fornendo un prezioso aiuto nello sviluppo di nuove tattiche da usare contro gli invasori. Il suo piano comprendeva l’utilizzo di rotte iperspaziali a vicolo cieco attraverso il Nucleo Profondo, e infine ideò le strategie utilizzate durante la Battaglia di Ebaq. Sfortunatamente per la Nuova Repubblica, così come per l’Alleanza Galattica che si sarebbe formata a breve dopo la presa della capitale Coruscant da parte degli invasori, l’Ammiraglio Ackbar morì nella sua casa su Mon Calamari poco dopo l’attacco poi abortito degli Yuuzhan Vong al pianeta acquatico, circa 5 anni dopo l’inizio dell’invasione.

Apparizioni

Apparizioni non canoniche

Fonti

Note e riferimenti

  1. 1,0 1,1 1,2 1,3 1,4 1,5 1,6 The Essential Guide to Characters
  2. 2,0 2,1 The New Essential Guide to Characters

Vedi anche

Link esterni