Soldato clone: differenze tra le versioni

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Per il periodo immediatamente successivo al suo esordio, l'opinione pubblica seguitò a considerare il Grande Esercito alla stregua della controparte droide: soldati senza volto, pronti a rischiare la pelle per una Repubblica alla quale non dovevano nulla, carne da macello senza una vita o un'anima. .<ref name="Labyrinth of Evil" />
 
Per il periodo immediatamente successivo al suo esordio, l'opinione pubblica seguitò a considerare il Grande Esercito alla stregua della controparte droide: soldati senza volto, pronti a rischiare la pelle per una Repubblica alla quale non dovevano nulla, carne da macello senza una vita o un'anima. .<ref name="Labyrinth of Evil" />

Versione delle 21:13, 16 set 2009

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Il soggetto di questa voce è apparso nell'era dell'ascesa dell'Impero.
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Soldato clone
Informazioni generiche
Fondatori
Quartier generale

Kamino, Coruscant

Sedi

per tutta la galassia

Branca di

Grand'Esercito della Repubblica

Informazioni tecniche
Arma principale

fucile blaster

Armi secondarie

pistola blaster

Informazioni storiche
Fondazione
  • ~32 BBY (creazione del primo clone)
  • 22 BBY (fondazione del Grand'Esercito della Repubblica)
Riorganizzazione

~19 BBY, Corpi d'Assalto Imperiali

Informazioni aggiuntive
Epoche

Era dell'ascesa dell'Impero

Affiliazione

Repubblica Galattica

"Un arma, essi sono. Senza chiedersi cosa è giusto e sbagliato, obbediscono. Per ora, per noi essi combattono, ma chi può dire cosa il futuro riserva?"
Yoda[fonte]

I soldati clone (o clone troopers) furono un esercito di cloni umani geneticamente modificati, creato con il solo scopo di sostenere la Repubblica Galattica contro la Confederazione dei Sistemi Indipendenti nello scontro passato alla storia come le Guerre dei Cloni. [1] Prodotti e allevati nelle città di Kamino, i soldati clone si rivelarono presto uno dei più efficenti apparati militari mai apparsi nella galassia, non solo per il loro addestramento singolare, quanto piuttosto per la loro straordinaria lealtà alla Repubblica Galattica e al loro leader, il Cancelliere Supremo Palpatine.

Storia

Commissionamento e scelta della matrice generica

"Crescono leali alla Repubbica—o non crescono del tutto."
Alpha-17, citando Jango Fett.[fonte]

L'origine dei soldati clone va fatta risalire a prima dell'incidente di Naboo, quando il visionario Maestro Jedi Sifo-Dyas contattò i Kaminoani per commissionare un esercito a nome della Repubblica. Tuttavia, con la scomparsa prematura di Sifo-Dyas, il progetto passò nelle mani di un misterioso personaggio noto semplicemente come Tyranus.

Dopo aver scrutinato numerosi candidati, Tyranus individuò un famigerato cacciatore di taglie mandaloriano, Jango Fett, come matrice genetica per le truppe di cloni.[2] Quando i Kaminoani suggerirono di utilizzare un donatore sensibile alla Forza, Tyranus si affrettò a respingere l'idea. Prima di iniziare il processo di gestazione, i Kaminoani manipolarono il DNA di Fett, selezionando geni comportamentali connessi alle qualità caratteriali di lealtà, aggressività, indipendenza e disciplina.
Per il 22 BBY, le alterazioni genetiche erano state ultimate e le celle di gestazione kaminoane avevano prodotto 200.000 unità.
Grazie a questi interventi, gli organismi prodotti risultarono più obbedienti, resistenti e affidabili dei soldati ordinari. Solo un ridotto lotto di copie genetiche, successivamente noto come Commando da Ricognizione Avanzata, non fu sottoposto a questi ritocchi bioingegneristici.

Il primo tentativo di manipolare il DNA di Fett portò alla creazione di dodici cloni prototipo, solo sei dei quali sopravvissero fino alla fine del processo di gestazione. Questi sarebbero poi divenuti i turpi soldati ARC di classe Null, frutto del potenziamento selettivo del genoma originale. I kaminoani, del resto, considerarono l'esperimento come un insuccesso, soprattutto a causa del basso numero di nascite e della scarsa disciplina dei cloni, ragione per la quale non furono creati altri esemplari. Non solo: se non fosse stato per l'intervento del Kal Skirata mandaloriano, i kaminoani li avrebbero terminati in qualità di "unità difettose", come previsto dal Fattore H; invece, i superstiti furono trasformati in unità d'elite.

Addestramento

"Fin dal primo giorno, sono stati addestrati ad essere più obbedienti di noi."
Atin[fonte]

Con il maturare dei cloni, Fett si allontanò momentaneamente dal mercato delle taglie per supervisionare l'addestramento dei suoi soldati. Jango conferì un taglio personale al sistema di addestramento e partecipò alla progettazione dell'armatura.

Giovani cloni adulti consumano insieme un pasto su Kamino.
Gli organismi prodotti dai kaminoani subirono una modifica genetica specifica per accelererne la crescita, così che fossero disponibili per la Repubblica il prima possibile. Questo espediente faceva sì che ciascun clone invecchiasse ad una velocità doppia rispetto ad un normale essere umano. A dieci anni, quindi, un clone era fisicamente adatto al combattimento. Copie che mostravano un insolito grado di indipendenza o un'invidualità abnorme (circa il 2% della produzione) venivano di solito ricondizionate o assegnate ad altri incarichi. Coloro che non soddisfavano i rigidi standard anatomici e fisiologici dei kaminoani finivano talvolta per sparire misteriosamente a notte fonda, come accadde ad una compagnia di cloni la cui acuità visiva non era di 20/20.

Tutti i soldati clone ricevevano un addestramento base nelle abilità militari fondamentali, come l'utilizzo delle armi blaster, dei fucili e il corpo a corpo. I Commando da Ricognizione Avanzata, invece, furono preparati da Jango Fett stesso tramite un programma altamente specializzato, mentre un gruppo di ex-mercenari mandaloriani, da Fett chiamati Cuy'val Dar, si occupò delle loro controparti - i commando cloni. Agli individui selezionati per diventare ufficiali, invece, veniva mostrato come guidare e coordinare i propri uomini nel cuore della battaglia. I kaminoani accettavano un tasso di fatalità massimo del 2% nei combattimenti propedeutici.

Ogni sfumatura comportamentale dei cloni era governata dal Codice di Comando.

Patrimonio mandaloriano

"Faranno bene il loro lavoro. Ve lo posso garantire."
Jango Fett[fonte]

Durante la crescita delle sue copie genetiche, Jango Fett cercò di instillare un pò di ethos mandaloriano in ognuna di loro, presumibilmente come via per far sopravvivere la cultura mandaloriana. Il contributo di Fett risultò particolarmente evidente presso i ranghi superiori dell'esercito e nelle forze speciali. Il patrimonio culturale in possesso dei cloni si espanse presto fino ad includere il Mando'a, la lingua dei mandaloriani, il cui uso si diffuse ampiamente presso tutte le truppe. Coloro che subirono più massicciamente l'influenza mandaloriana furono forse i Commando Repubblicani, dal momento che tutti coloro che contribuirono al loro addestramento erano stati guerrieri mandaloriani.

Nonostante questo singolare background, la devozione dei cloni comuni - nerbo del Grande Esercito - nei confronti della Repubblica Galattica era fuori discussione: la loro lealtà alla Repubblica surclassava ogni altra emozione o interesse. Quando i Protettori Mandaloriani, capitanati niente meno che dal clone rinnegato Alpha-Ø2, fecero la loro comparsa presso le file della Confederazione dei Sistemi Indipendenti, molti cloni scelsero di obliare il proprio lignaggio, poiché ora i mandaloriani erano da considerarsi nemici. Questo episodio assestò un duro colpo alla filosofia del "siamo tutti fratelli" cui i cloni erano molto affezionati. La 2a Compagnia Aviotrasportata non nascose mai il proprio disprezzo per la Squadra Omega e altri cloni che mettevano l'amore per la cultura mandaloriana al di sopra della causa repubblicana.

Quando i ranghi degli assaltatori furono rinfoltiti con copie originate da altre matrici e reclute umane regolari (sia volontari che coscritti), l'influenza della cultura mandaloriana sullo stile di vita delle truppe cominciò a scemare, proporzionalmente al numero di cloni di Fett nei Corpi d'Assalto.

Le Guerre dei Cloni

"Un esercito di un solo uomo, ma l'uomo giusto per il compito!"
―Grido di battaglia dei soldati clone[fonte]
Con la cattura di Obi-Wan Kenobi, Anakin Skywalker e la Senatrice Padmé Amidala da parte del Conte Dooku e dei suoi Separatisti, il palcoscenico era pronto per innescare il primo scontro delle Guerre dei Cloni. Il Grand'Esercito della Repubblica fece il suo esordio sulle lande desolate di Geonosis. A un'ora dall'inizio dei combattimenti, i cloni - agli ordini di Generali Jedi come Mace Windu e Kit Fisto -
Il centro medico delle Secche di Kaliida costituiva uno dei principali ospedali militari dell'Orlo Esterno.
avevano respinto l'esercito di droidi ed impedito la costruzione di milioni di nuove unità grazie alla cattura delle fonderie di Stalgasin. Ben presto, i duecentomila cloni soverchiarono la fanteria robotica dei Separatisti, ormai in rotta.[1]

Mentre sempre più mondi dichiaravano la propria fedeltà alla Confederazione di Dooku, i soldati clone si ritrovarono spediti presso gli angoli più remoti e distanti della galassia. Nonostante la loro prodezza crescesse di pari passo con la loro esperienza, le vittorie venivano spesso ad un duro prezzo. Al tempo della Seconda Battaglia di Cato Neimoidia, sul finire del conflitto, larga parte dei cloni del Grand'Esercito erano morti o avevano riportato ferite così gravi da renderne impossibile la reintegrazione.[3]

I cloni risultarono decisivi per il successo militare della Repubblica, e in particolar modo le varianti specializzate come gli ARC, che si dimostrarono più e più volte la chiave di intere battaglie. Ben presto, fu chiaro che i civili coscritti e i Jedi sarebbero stati un esercito privo di ogni speranza, non fosse stato per il supporto dei cloni.

Un volto e un nome

"Vi ho mai dato motivo di lamentarvi?"
―Il Comandante Cody ad Obi-Wan Kenobi[fonte]

Per il periodo immediatamente successivo al suo esordio, l'opinione pubblica seguitò a considerare il Grande Esercito alla stregua della controparte droide: soldati senza volto, pronti a rischiare la pelle per una Repubblica alla quale non dovevano nulla, carne da macello senza una vita o un'anima. .[3]

Quando le perdite assunsero cifre da capogiro, il pensiero dei cittadini repubblicani prese un'altra direzione. La crudezza delle Guerre dei Cloni e le mille battaglie combattute fianco a fianco spinsero i Jedi a legarsi alle proprie truppe. Vedendosi trattati come individui piuttosto che come automi, molti cloni si sentirono dapprima confusi, giacché essi erano stati addestrati a considerarsi nulla più che un prodotto; tuttavia, non ci volle molto perché sviluppassero ammirazione e un genuino rispetto per i loro comandanti. Molti Generali Jedi divennero perfino amici intimi dei cloni, come accadde ad Obi-Wan Kenobi e al Comandante Cody, ad Aayla Secura e al Comandante Bly o a Yoda e al Comandante Gree.

L'esercito segreto di Palpatine

La Grande Purga Jedi

La fine del Programma Fett

Equipaggiamento

Kit

Ogni soldato era munito di un fucile DC-15 o della sua controparte compatta, la carabina blaster DC-15. Oltre a ciò, i cloni erano spesso dotati di una o più granate di varia sorta, come il detonatore termico V-1 della Merr-Sonn, la granata a concussione LXR-6, la granata V-6, e/o detonatori EC. Le tasche e gli scomparti della funzionale cintura di utilità ospitavano una moltitudine di dispositivi d'equipaggiamento, inclusi un uncino arpionante, munizioni di scorta e un rudimentale kit medico con abbastanza sintecarne e bacta da tenere in vita un soldato ferito fino all'arrivo di un medico.

Divisioni speciali

Alcune tipologie di soldato clone a confronto.

Soldati clone specializzati

Varianti a specializzazione militare

Varianti a specializzazione ambientale

Varianti a specializzazione operativa

Note e riferimenti