Natasi Daala
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Natasi Daala | |
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Descrizione fisica | |
Razza | |
Sesso |
Femmina |
Altezza |
173 m |
Capelli |
Rossi |
Occhi |
Verdi |
Informazioni storiche e politiche | |
Epoche | |
Affiliazione |
Natasi Daala fu un importante personaggio dello scenario galattico post-Battaglia di Endor. Inizialmente unitasi alla Marina Imperiale e divenuta protetto del Gran Moff Tarkin, Daala fu la prima donna in assoluto a raggiungere il grado di Ammiraglio presso le Forze Armate Imperiali. Assegnata successivamente alla stazione di ricerche nota come Installazione del Maw, tentò più volte di colpire la Nuova Repubblica a seguito della morte di Palpatine, ma il suo ruolo più importante fu sicuramente quello di unificatrice di ciò che restava dell'Impero, plagiato da una furiosa guerra civile. Dopo un periodo da "indipendente", Daala prese parte alla Seconda Guerra Civile Galattica alla testa della Flotta Irregolare del Maw risultando fondamentale per sconfiggere Darth Caedus e, inaspettatamente per tutti, venne eletta Capo di Stato dell'Alleanza Galattica.
Indice
Biografia
Un promettente cadetto
Natasi Daala era una giovane intraprendente; ad un certo punto della sua vita, decise di rinunciare all'amore del suo ragazzo, Liegeus Vorn, per entrare in servizio militare. Iscrittasi all'Accademia Militare Imperiale di Carida, progettava di poter fare carriera presso la Marina; questo era il suo grande sogno, nonché il posto da cui sentiva che avrebbe potuto meglio servire l'Impero.
Fin da subito, tuttavia, Daala dovette fare i conti con il pesante maschilismo imposto dall'Impero. Nonostante le sue capacità, la giovane Natasi fu sempre sorpassata da altri nelle promozioni, con la grossolana scusa che contestasse troppo. Stanca di questi soprusi, Daala cominciò ad utilizzare un alias informatico, sconfiggendo molti ufficiali imperiali di alto livello con tattiche di sua invenzione; tattiche, queste, che ben presto si diffusero in tutti gli ambienti militari imperiali.
Queste tattiche giunsero anche agli occhi del Gran Moff Tarkin, che si impegnò per scoprirne la fonte. Dopo molte ricerche, finalmente individuò la misteriosa autrice: Daala, come Tarkin la trovò, era una Caporale che lavorava nelle cucine di uno Star Destroyer. Indignato, Tarkin impedì all'Accademia di punirla e anzi fece uso della sua influenza per ottenerle una promozione, facendone quindi la sua protetta. Grazie a Tarkin, ma soprattutto alle sue capacità, ella divenne infine Ammiraglio, l'unica donna in tutto l'Impero ad arrivare a tanto.
Ciò diede vita, specialmente fra gli xenofobi, a voci secondo cui Daala e Tarkin fossero amanti. Ogni volta che il Gran Moff scopriva queste voci, ne puniva i mandanti con orrende torture od esecuzioni.
Il Maw
Un Ammiraglio donna era pur sempre un'imbarazzante seccatura. Fu per questo che Tarkin, il quale era a capo dei Territori dell'Orlo Esterno, le assegnò il comando della segretissima Installazione del Maw, un laboratorio di ricerca imperiale incaricato in particolare di produrre le più grandi superarmi da guerra che l'Impero potesse vantare; era qui che era stata concepita la Morte Nera. Locato nell'ammasso del Maw, il laboratorio inoltre "conteneva" alcuni dei migliori scienziati imperiali, come Qwi Xux. Tarkin le assegnò una flotta di quattro Star Destroyer — Basilisk, Gorgon, Hydra e Manticore — e un equipaggio qualificato sotto il Comandante Karas, quindi le ordinò di isolarsi completamente all'interno dell'ammasso fino a ulteriori istruzioni.
Il Gran Moff chiamò Daala all'esterno solo in una occasione, per raggiungerlo sulla prima Morte Nera. Daala sperava sinceramente di aver lasciato il Maw per sempre. Durante la sua permanenza sulla stazione, ella fu incaricata di scoprire l'identità di un individuo che aveva attentato alla vita di Tarkin, ma senza successo. Mentre stava facendo ritorno a bordo di uno Star Destroyer, ella fu attaccata dalla nave ribelle Fortressa, che venne facilmente distrutta dalla Morte Nera, ma i cui piloti riuscirono a danneggiare lo Star Destroyer, ferendo Daala gravemente. I medici imperiali riuscirono a guarire le sue ferite fisiche, ma non a rimarginare una ferita mentale che la privò dei ricordi dell'ultimo anno.
A questo punto, Tarkin la inviò nuovamente al Maw. Poco dopo, sarebbe morto nella Battaglia di Yavin. In attesa di sue istruzioni, Daala sarebbe rimasta nel Maw per altri undici anni, dove avrebbe sovrinteso fedelmente alla creazione di nuove superarmi, quali i Devastatori di Mondi e il Disintegratore Stellare.
Ricomparsa nella Galassia
Undici anni dopo l'invio definitivo di Daala nel Maw, Han Solo, Chewbacca e Kyp Durron, in fuga da Kessel, capitarono per errore nell'ammasso di buchi neri a bordo di uno shuttle 500-X imperiale. Identificatisi come Endor, si spacciarono per emissari imperiali, ma vennero smascherati e fatti prigionieri. Daala volle interrogare Solo personalmente e da lui apprese le terribili notizie: Tarkin era morto da tempo e lo stesso Palpatine era stato annientato nella Battaglia di Endor, l'Alleanza Ribelle aveva fondato una Nuova Repubblica e l'Impero era a pezzi, diviso fra signori della guerra in lotta per il potere. L'Ammiraglio decise di lasciare il Maw con la sua flotta per combattere i Ribelli.
Mentre erano in corso i preparativi per la partenza, Qwi Xux, ormai disillusa riguardo l'Impero, aiutò Solo, Chewbacca e Durron a fuggire e i quattro scapparono a bordo del Disintegratore Stellare. Nella fuga, distrussero addirittura l'Hydra, penetrando nel suo ponte di comando con la superarma che, dotata di una corazza praticamente indistruttibile, ne uscì indenne. Daala ordinò di inseguirli, ma le sue navi vennero attaccate dalla flotta di Kessel, che venne facilmente distrutta, ma che così permise ai fuggitivi di salvarsi.
Infuriata per l'affronto e per la condizione in cui versava l'Impero, Daala iniziò la sua guerra personale lanciando sporadici attacchi contro convogli della Nuova Repubblica. La sua prima incursione degna di nota, comunque, fu contro una colonia di profughi da Eol Sha su Dantooine, che venne completamente distrutta. Poco dopo, l'Ammiraglio apprese che i cantieri di Dac erano dediti al servizio della Repubblica e decise di punire i Mon Cal per la loro fedeltà.
Campagna solitaria
Daala mosse dunque su Dac e fece uso di una vecchia tattica di Tarkin: pose due navi, la Gorgon e la Basilisk, a bombardare il pianeta, nascondendo la Manticore dietro la sua luna, in attesa che le forze dei cantieri navali fossero spostate contro gli altri due Star Destroyer per poi attaccare i cantieri stessi. L'Ammiraglio Ackbar, che si trovava sul pianeta, riconobbe immediatamente la tattica e inviò lo scheletro di un incrociatore a schiantarsi contro la Manticore, distruggendola completamente. A Daala non restò che ordinare un ultimo, devastante bombardamento, prima di fuggire.
Gli ultimi due Star Destroyer superstiti giunsero nella nebulosa del Calderone. Delusa per non essere in grado di colpire adeguatamente i suoi nemici, Daala optò per una soluzione radicale e piuttosto folle: sgombrò la Basilisk, lasciandovi solo un equipaggio essenziale di volontari, e progettò di farla schiantare su Coruscant, se non altro per colpire al cuore la Nuova Repubblica. Mentre si trovava qui, però, venne attaccata da Kyp Durron a bordo del Disintegratore Stellare, assetato di vendetta contro l'Impero; l'Ammiraglio capì troppo tardi che l'attacco era solo una distrazione e che il Disintegratore aveva già colpito le stelle della nebulosa, innestando una serie di esplosioni a catena. La ritirata salvò la Gorgon, ma la Basilisk rimase distrutta.
Daala comprese che la sua campagna egoistica e solitaria altro non aveva fatto che costarle le vite di migliaia di persone che la avevano fedelmente servita, pertanto decise di fare ritorno al Maw e di rispettare l'ultimo ordine datole dall'autorità imperiale: difenderlo fino alla morte. Quando gli Imperiali arrivarono, tuttavia, trovarono la zona in preda al caos: lo scienziato Tol Sivron aveva preso possesso del prototipo della Morte Nera e la Nuova Repubblica stava già attaccando l'installazione. Daala decise che non avrebbe mai permesso ai Ribelli di impossessarsi dei segreti imperiali, pertanto, dopo aver scaricato sul Gorgon tutti i progetti di armi e tecnologie avanzate che si trovavano nel laboratorio, lo fece distruggere. La Gorgon scampò a malapena all'esplosione, saltando nell'iperspazio appena in tempo, ma subì gravi danni. Oramai amareggiata, Daala ordinò di fare rotta per il Nucleo Profondo, verso ciò che restava dell'Impero.