Morte Nera I

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Morte Nera I
Informazioni di produzione
Produttore

Dipartimento Imperiale di Ricerca Militare

Modello

Morte Nera I

Classe

stazione da battaglia mobile

Specifiche tecniche
Lunghezza

160 chilometri

Larghezza

160 chilometri

Altezza/profondità

160 chilometri

MGLT

10 MGLT

Unità propulsive

Motori subluce Sepma 30-5

Classe iperguida

Classe 4.0

Sistema iperguida

Generatori iperguida Isu-Sim SSP06

Centrale energetica

reattore a ipermateria SFS-CR27200 della Sienar Fleet Systems

Armamenti
Complementi
Equipaggio
  • Equipaggio a tempo pieno (342.953)
  • Ufficiali (27.048)
  • Truppe (607.360)
  • Piloti (167.216)
  • Equipaggio di supporto e manutenzione (285.675)
  • Droidi (400.000)
  • Stormtrooper (25.984 a seconda degli sbarchi)
  • Artiglieri
  • Personale di supporto astronavi (42.782)
  • Passeggeri (843.342)
Utilizzo
Ruolo
Era
Affiliazione

Impero Galattico

Primo avvistamento

19 BBY

Distrutta

0 BBY

Presenza in battaglie/eventi
Equipaggio noto

Moradmin Bast

Comandanti noti
Luoghi di interesse

Sala del trono dell'Imperatore

Morte Nera era il nome in codice di un’arma di indicibile e raccapricciante potenza sviluppata dall’Impero Galattico, talmente potente da distruggere un pianeta in un solo colpo. Era uno strumento di terrore, concepito per tenere a bada i governi traditori con la minaccia dell’annientamento. Se l’imponente stazione da battaglia era la prova della malvagità dell’Impero Galattico, era al contempo anche la dimostrazione della più grande debolezza del Nuovo Ordine: la convinzione che la tecnologia e la paura fossero superiori alla volontà degli oppressi di combattere per la libertà.

Caratteristiche

Struttura

Schema della prima Morte Nera.
La Morte Nera era una stazione da battaglia delle dimensioni di una piccola luna. Possedeva un formidabile arsenale di turbolaser e proiettori di raggi traenti, che le conferivano un potere di fuoco più grande di metà della flotta stellare imperiale. Nel suo cavernoso interno, si trovavano legioni di truppe Imperiali e navi da battaglia, oltre a blocchi di detenzione e celle interrogatorie. La Morte Nera era di forma sferica, dal colore grigio scuro. Nel suo emisfero settentrionale c’era un disco concavo che conteneva il laser principale della stazione.

La Morte Nera aveva un diametro di 120 chilometri. Molto del suo spazio interno era occupato dai sistemi necessari per sostenere il suo imponente superlaser e la sua stazione energetica. Nel cuore della Morte Nera si trovava un gigante reattore di ipermateria. All’interno di questa camera bruciava una reazione di fusione di proporzioni prodigiose, alimentata da bombole di carburante stellare allineate lungo la sua circonferenza.

I corridoi avevano un aspetto freddo e funzionale.
A suddividere la stazione in due emisferi equivalenti c’era un’ampia trincea equatoriale lunga 376 chilometri. Tale rentranza era occupata dalle principali baie d’attracco, propulsori direzionali, impianti per i sensori, e sistemi di raggio traente. A metà fra l’equatore e i poli c’erano altre due trincee supplementari.

La Morte Nera era divisa in 24 zone, 12 per emisfero, ciascuna controllata da un “ponte”. Per organizzare al meglio l’immensa quantità di attività di bordo, esistevano specifici “settori” dalle diverse funzioni. Fra queste vi erano i settori Generale, Comando, Militare, Sicurezza, e Tecnico. Dato che il servizio sulla Morte Nera era un affare a lungo termine, la stazione possedeva numerose attrattive civili per rendere il tempo passato nello spazio profondo un po’ più piacevole: a bordo, infatti, esistevano parchi, centri commerciali e aree ricreative.

Le aree interne della Morte Nera seguivano due orientamenti gravitazionali. Quelle più vicine alla superficie erano costruite con ponti concentrici nei quali la gravità era orientata verso il nucleo della stazione. Passato questo guscio di “sviluppo incontrollato” superficiale, l’interno della Morte Nera presentava piani impilati in cui la gravità era indirizzata verso il polo sud della stazione.

Propulsione

A facilitare la propulsione spaziale della Morte Nera, c’era una rete di potenti propulsori ionici che trasformavano l’energia che scaturiva dal reattore nella spinta necessaria. Per essere una vera minaccia, la Morte Nera aveva bisogno di essere mobile. Utilizzando circuiti collegati di 123 generatori di campo iperguida convogliati in un’unica matrice di navigazione, la Morte Nera poteva viaggiare attraverso la galassia a velocità superluce.

Le incredibili propulsioni subite dalla stazione, combinate con la sua grande massa, le conferivano campi gravitazionali magnetici e artificiali equivalenti a quelli trovati su corpi orbitali molte volte più grandi in dimensioni.

Organizzazione

Le operazioni della Morte Nera erano comandate da un triumvirato composto dal Gran Moff Tarkin, dall’Ammiraglio Motti, e dal Generale Tagge. Anche se al di fuori dalla struttura di comando, Darth Vader era una presenza influente a bordo della stazione come emissario personale dell’Imperatore. Questi ufficiali dall’alto rango prendevano decisioni di comando dal ponte superiore, il centro nevralgico della Morte Nera. Questa stazione di comando si trovava proprio sopra alla cima del piatto del superlaser.

Armamenti

La Morte Nera fa fuoco su Alderaan.

Il superlaser traeva energia direttamente dal reattore a ipermateria. Il suo cristallo d’amplificazione multifacciale combinava, con l’efficienza di un nucleo stellare, otto raggi laser afferenti. Sebbene l’emissione energetica del super-raggio potesse essere ridotta per fare fuoco su obiettivi più piccoli -come navi capitali- le due istanze in cui il superlaser veniva scaricato erano al pieno della potenza contro corpi planetari.

Sparpagliate lungo la superficie della Morte Nera, c’erano migliaia di stazioni armate, per un totale di: 10,000 batterie turbolaser, 2.500 cannoni laser, 2.500 cannoni ionici, e 768 proiettori di raggio traente. La stazione aveva un equipaggio di 265.675 individui, più 52.276 artiglieri, 607.360 truppe dell’Esercito, 25.984 stormtrooper, 42.782 ausiliari navali e 167.216 piloti ed equipaggio per il mantenimento. A bordo, inoltre, trovavano posto 7.200 caccia TIE, 4 incrociatori d'attacco Loronar, 3.600 navette d’assalto Carrack, 1.400 AT-AT, 1.400 AT-ST, 1.860 navi da sbarco Landing Brick F7 e altro ancora.

Storia

Progetto Separatista

I piani per "l'arma definitiva" in mano al Conte Dooku prima dello scoppio delle Guerre dei Cloni.

Gli schemi tecnici della Morte Nera furono sviluppati dai migliori tecnologi della Confederazione dei Sistemi Indipendenti durante la Guerra dei Cloni. Con la sconfitta dei Separatisti e la trasformazione della Repubblica in Impero, il progetto Morte Nera cadde sotto il comando del Grand Moff Tarkin, uno dei più importanti governatori imperiali. La Morte Nera fu sviluppata in segreto, attraverso molteplici difficoltà che richiesero quasi un ventennio di lavori.

La Morte Nera rientrava nella Dottrina del Terrore proposta dal Gran Moff Tarkin all’Imperatore Palpatine. Invece che impiegare incredibili quantità di risorse per soggiogare tutti i pianeti all’Impero, il Nuovo Ordine avrebbe creato una prova tangibile della sua forza, la quale avrebbe potuto essere usata per soffocare ogni tentativo di tradimento. Con il benestare di Palpatine, Tarkin iniziò a studiare un modo per trasformare le sue idee in realtà.

Sebbene i piani sviluppati dalla Confederazione dei Sistemi Indipendenti durante la Guerra dei Cloni fossero notevoli e avanzati, l’applicazione pratica di così tante nuove tecnologie in questa scala così spropositata richiese anni di ricerca e sviluppo. Col passare del tempo, molti iniziarono a dubitare che la Morte Nera si sarebbe mai concretizzata. Ripetuti, anche se sfortunati, tentativi di sabotaggio contribuirono ben poco a spegnere le paure degli scettici.

Costruzione Imperiale

La costruzione della prima Morte Nera.

Quando il progetto superlaser giunse ad un punto morto del suo processo di sviluppo, un enclave dei migliori scienziati furono reclutati o assegnati con la forza allo sviluppo della Morte Nera. Tarkin manteneva un laboratorio top-secret chiamato Installazione Maw, nel cuore di una delle regioni più inospitali della galassia. Quì, scienziati quali Qwi Xux, Tol Sivron e Bevel Lemelisk svilupparono il concept design e compirono un passo significativo nell’ingegneristica che avrebbe reso la Morte Nera possibile.

Dopo che un test funzionale su un modello provò che la Morte Nera avrebbe funzionato, Bevel Lemelisk portò i piani dalla Installazione Maw a Despayre, un remoto pianeta dell’Orlo Esterno. Quì, vennero sfruttati detenuti per estrarre i materiali necessari per la costruzione di quest’arma del terrore.

Dopo lunghi anni di duro lavoro, durante i quali morirono molti schiavi, la Morte Nera ebbe finalmente compimento. Per ricordare l’avvenimento, e per testare il suo superlaser, Despayre divenne il primo pianeta ad entrare nel mirino della stazione da battaglia. Il pianeta che fu la culla della Morte Nera venne completamente distrutto.

Persino prima che la Morte Nera divenne completamente operativa, le sue celle di detenzione iniziarono a riempirsi di detenuti. Agitatori politici, rivoluzionari Ribelli, pirati, ed altri nemici dell’Impero vennero fatti ‘sparire’ con circospezione dalla vista pubblica e imprigionati nell’enorme settore di detenzione della stazione da battaglia. Gli stormtrooper della 501esima Legione furono fra quelli assegnati alla sua protezione interna. Vennero costretti a controllare un’evasione che in qualche modo si era verificata. Poco dopo questa imbarazzante debacle, la 501esima venne riassegnata e spostata al di fuori della stazione.

I dati rubati

Il Gran Moff Tarkin supervisiona i piani di battaglia.

Un mercenario Ribelle, Kyle Katarn, rubò i piani della Morte Nera da una banca dati sotterranea imperiale su Danuta. Katarn trasmesse questi piani a spie Ribelli nel sistema di Toprawa. Questi dati, combinati con altre informazioni tecniche simili fornite da Keyan Farlander, portarono alla costruzione di uno schema tecnico completo della Morte Nera. Fu grazie alle gesta di questi eroi Ribelli, e altri, che fu trovata una debolezza nella più preziosa arma dell’Imperatore.

Le spie dell’Alleanza Ribelle furono quindi in grado di venire a conoscenza dell’esistenza della stazione, e rubare i suoi piani tecnici dai sotterranei Imperiali protetti da guardie. Queste sipe trasmisero i dati ottenuti al leader della Ribellione, la Principessa Leia Organa, la quale li memorizzò all’interno del sistema mnemonico di R2-D2.

Distruzione di Alderaan

Come brutale dimostrazione del potenziale della Morte Nera, il Grand Moff Tarkin designò il pacifico pianeta Alderaan come suo primo bersaglio. Leia Organa, in quel momento prigioniera dell’Impero, fu costretta ad osservare il laser fare fuoco sul suo amato pianeta, trasformandolo, assieme alla sua popolazione, in polvere e detriti orbitali.

Utilizzando i dati tecnici rubati, gli strateghi Ribelli riuscirono a localizzare una falla critica nel progetto della stazione. Una piccola luce di scarico termico raggio-schermata conduceva al cuore del reattore principale della stazione direttamente dalla sua superficie. Se fossero stati lanciati siluri protonici attraverso l’apertura, la risultante reazione a catena avrebbe distrutto l’intera stazione.

Battaglia di Yavin

Il fuoco delle batterie dei cannoni laser.

L’Alleanza Ribelle lanciò coraggiosamente tutti i suoi caccia disponibili contro la stazione. Gli Imperiali erano così sicuri della potenza della Morte Nera che non considerarono mai che i caccia Ribelli avrebbero potuto rappresentare una minaccia. Dopo tutto, la stazione era stata progettata per sostenere un assalto frontale da grandi navi capitali. All’inizio, l’Impero non lanciò nemmeno i suoi caccia TIE per contrastare l’attacco.

Con l’aiuto di Han Solo, lo spirito di Obi-Wan Kenobi, e il potere della Forza, Luke Skywalker riuscì a colpire il piccolo obiettivo, distruggendo la Morte Nera.

Poco più di tre anni dopo, la minaccia della Morte Nera ritornò, quando l’Alleanza scoprì una seconda Morte Nera, ancora più grande e potente della precedente, in costruzione sopra alla remota luna boscosa di Endor.


Holoproiettore.jpg
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La Morte Nera fu solo la prima di una lunga serie di superarmi sviluppate a partire dalla Dottrina di Tarkin. Seguendo le sue istruzioni, furono fabbricate altre devastanti armi di distruzione oltre alla seconda Morte Nera: la Tarkin, il Cannone Galattico, il Disintegratore Stellare, e il Devastatore di Mondi.

Presente in

Il Millennium Falcon penetra in uno degli hangar della prima Morte Nera.

Presenze non canoniche

La distruzione della prima Morte Nera.

Fonti

Vedere anche

Collegamenti esterni